“LA NOSTRA PICCOLA FAMIGLIA È STATA ASSISTITA DA UNA FAMIGLIA PIÙ GRANDE”. LA FIGLIA DI UNA PAZIENTE DI AGROPOLI RINGRAZIA

“LA NOSTRA PICCOLA FAMIGLIA È STATA ASSISTITA DA UNA FAMIGLIA PIÙ GRANDE”. LA FIGLIA DI UNA PAZIENTE DI AGROPOLI RINGRAZIA

“LA NOSTRA PICCOLA FAMIGLIA È STATA ASSISTITA DA UNA FAMIGLIA PIÙ GRANDE”. LA FIGLIA DI UNA PAZIENTE DI AGROPOLI RINGRAZIA  Il Pain Control Center Hospice di Solofra si conferma struttura sanitaria di eccellenza per le cure palliative e le terapie del dolore, ma soprattutto luogo di condivisione, di socializzazione e di solidarietà. Un luogo dove si effettuano le migliori cure possibili per alleviare il dolore, per riattivare e preservare le funzioni fisiche del paziente, riservando particolare attenzione anche alla sfera psicologica, sociale e spirituale non solo del paziente stesso ma di tutto il suo entourage familiare. E così la struttura dell’Asl Avellino, diretta dal professor Vincenzo Landolfi, ha ricevuto l’ennesimo atto di gratitudine per la dedizione, l’umanità e la professionalità dei suoi operatori. Questa nuova testimonianza è attestata dalle parole espresse dall’avvocato Rosaria Libera Greco, figlia della signora Alba Fiorita Iazzetta, insegnante di Agropoli, la quale ha voluto inviare al direttore generale dell’Asl Avellino, l’ingegner Sergio Florio, all’Associazione House Hospital onlus e alla Cooperativa Nursing Service onlus, una lettera di ringraziamento per le amorevoli cure e per la continua assistenza ricevute dall’amata madre nel corso della sua permanenza presso l’Hospice.

Questo il testo della toccante missiva: “Quando la malattia diventa insostenibile per una normale famiglia, serve una famiglia più grande. L’Hospice di Solofra ha accolto noi tutti, non solo mia madre, esattamente con questo spirito: il piccolo appartamento (sarebbe improprio parlare di una semplice stanza) ha consentito di mantenere una sostanziale normalità, offrendoci un ambiente abbastanza domestico dove star vicini alla nostra cara, ben più confortevole e riservato di una stanza di ospedale in cui accamparsi in attesa dell’inevitabile, ma, nello stesso tempo, alla persona malata sono state garantite assistenza e cure che una famiglia non può offrire. Nelle tre settimane in cui abbiamo accompagnato mia madre verso la fine, abbiamo potuto notare, spesso con stupore, sempre con gratitudine, come non fosse necessario scegliere fra efficienza e umanità, professionalità e calore, competenza e delicatezza: abbiamo avuto tutto. A volte sembrava di aver avuto la fortuna di avere parenti ed amici in grado di assistere in maniera eccellente una persona in condizioni così difficili, preservandone il più possibile il benessere e la dignità. Mai abbiamo riscontrato l’insofferenza, la sbrigatività, l’indifferenza che talvolta manifesta un personale non adeguatamente formato per gestire le richieste pressanti o le domande da profano del malato e dei suoi familiari angosciati e spaventati: la nostra piccola famiglia è stata assistita da una famiglia più grande con gentilezza, competenza, sollecitudine, rispetto, sensibilità. Direi con affetto.

Mi dispiace che mia madre non abbia avuto modo di conoscere davvero queste persone, ma sono certa che, da donna intelligente, attiva ed innamorata del suo lavoro di insegnante, avrebbe saputo apprezzarle. Noi sicuramente le apprezziamo, tutte. Mia madre, Alba Fiorita Iazzetta, ha lottato fino all’ultimo con tutta la sua incredibile forza, ma alla fine ha dovuto arrendersi, nelle prime ore del 30 agosto 2013. Mio padre, mia sorella, mia figlia, mio marito ed io saremo sempre grati a chi, pur non potendo guarirla, l’ha saputa dolcemente curare. Rosaria Libera Greco”