La “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi fa tappa al liceo “Medi” di Cicciano

La “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi fa tappa al liceo “Medi” di Cicciano

di Annarita Franzese

La “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi fa tappa al liceo “Medi” di CiccianoMercoledì 23 Marzo il Liceo  “Enrico Medi” di Cicciano, con la presenza del dirigente scolastico Pasquale Amato, del presidente della Fondazione Premio Cimitile Felice Napolitano e del giornalista e scrittore Ermanno Corsi, ha avuto l’onore di ospitare il giornalista d’inchiesta e scrittore Gianluigi Nuzzi per parlare del suo ultimo libro “Via Crucis. Da registrazioni e documenti inediti la difficile lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa”.

Con fare sicuro e fiero, Gianluigi Nuzzi si appresta, accolto tra gli appalusi della platea composta da giovani menti in “adorazione”, alla presentazione del suo ultimo libro. In modo pacato ed affabile parla della sua “ricerca”, dei documenti utilizzati (mantenendo, ovviamente, il totale anonimato delle fonti) e delle polemiche derivate dalla pubblicazione di questo libro.

Il libro è frutto di una attenta ed accurata analisi, con l’ausilio di “documenti inediti e sconosciuti ai più”, su ciò che ci viene celato dalla Curia pontificia. L’opera “mette il dito” nelle piaghe del Vaticano, parla  delle denunce “choc” del Santo Padre, del peso dei Massoni nella chiesa, dei retroscena che nascondono i processi di Santificazione, dei fasti, degli abusi d’ufficio e delle “ruberie” di cardinali ed alti prelati; svela i peccati, i vizi, i debiti e “l’immenso patrimonio immobiliare del Vaticano”, esaltando la figura “pura”, semplice e rivoluzionare di Papa Francesco, emblema dell’onestà e della parsimonia della Chiesa Originale.

La “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi fa tappa al liceo “Medi” di CiccianoUna Chiesa “corrotta” dai vizi e dalla lussuria, dedita più agli interessi terreni che a quelli spirituali, ricca di segreti e di lati oscuri, risulta essere la Chiesa odierna ove l’unico faro di speranza sembra essere il Pontefice che, salito al soglio pontificio da appena 3 mesi, (nel lontano 2013) offeso dalla corruzione – quasi imperante-  si scaglia contro la nomenclatura che, ormai da tempo, “comanda” la Santa Sede denunciandone le trappole ed i conti fuori controllo.

Il papa sceglie un tono pacato e asciutto, ma fermo e risoluto. Sul volto alterna espressioni di stupore e condanna ad altre di determinazione e intransigenza. Si esprime in italiano, ancora tentennante ma chiaro, da vescovo di Roma, lasciando lunghe pause tra una denuncia e l’altra. I silenzi rendono ancora più drammatiche le sue parole. Il papa vuole che ogni cardinale, anche chi per anni ha tollerato qualsiasi cosa, possa comprendere che è arrivato il momento di scegliere da che parte stare.” Si legge nel secondo capitolo del libro.

Parole ferme ma pacate, che sottolineano la mancanza di trasparenza e la superficialità con cui ci si approccia alle questioni economiche interne al Vaticano, vengono pronunciate da un Pontefice – tristemente- consapevole di una situazione economica delicata e “Fuori controllo”, ereditata da papa Ratzinger e Bertone, causata, probabilmente, da un’anarchica gestione delle risorse e della spesa. “Ma non è tutto. Se la voce “spese” è oggetto di condanna, quella della gestione delle entrate, ovvero delle offerte e delle eredità lasciate dai fedeli, rappresenta per il santo padre una questione ancora più grave. C’è una totale mancanza di <<sorveglianza sugli investimenti>> tanto più che, stando a ciò che viene riportato nel libro, molti ne hanno approfittato incassando anche i soldi dei fedeli, le offerte che dovrebbero essere destinate ai più bisognosi.”

La figura di papa Francesco appare limpida, luminosa, reale. Un papa umile, reale, “venuto dalla periferia del mondo”, semplice, coerente e molto umano- nell’accezione più Cristiana della parole- paragonabile, come ha domandato qualcuno, all’umile e compianto papa Giovanni Paolo I, ritornato al Padre dopo solo 33 giorni di pontificato e, dunque, lontano ed incompatibile con l’oscura corruzione imperante in taluni ambiti della Curia. Un papa “moderno”, che contro ogni egoismo e disinteressato ad un qualsiasi tipo di potere temporale, vuole ripristinare la credibilità della Santa Sede con la speranza di poter tornare ai valori della chiesa primigenia fondata su amore, fratellanza, uguaglianza e giustizia.
Alla domanda se sia realmente possibile questa “rivoluzione” e se papa Francesco sia abbastanza “forte” da sostenere una simile situazione l’autore, senza indugio e con la fede di un vero credente, risponde in maniera affermativa dichiarando, secondo un parere personale, che questa sia “una strada senza ritorno” destinata a modificare per sempre l’assetto della Chiesa.

Gianluigi Nuzzi, giornalista, saggista e conduttore televisivo, è già autore di altri libri d’inchiesta, come: Vaticano Spa, pubblicato nel 2009 e tradotto in quattordici lingue; Metastasi pubblicato nel 2010 e scritto con Claudio Antonelli e Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI edito nel 2012. Inoltre dal Settembre 2010 è tra gli autori della trasmissione televisiva “L’Intoccabile” condotto da Gad Lerner e per La7 conduce “Gli intoccabile” dal 2011 e “Le inchieste di Gianluigi Nuzzi” a partire dal 2012.