L’abbraccio tra lo scimpanzé, in punto di morte, e l’uomo che l’ha visto crescere vi farà ripensare al concetto di umanità

Labbraccio tra lo scimpanzé, in punto di morte, e luomo che lha visto crescere vi farà ripensare al concetto di umanità

Abbracciare un amico di vecchia data sul letto di morte può essere un gesto di conforto, ma anche un atto di grande umanità, soprattutto quando questo avviene tra un uomo e un animale.

È la storia dell’incontro tra due amici di vecchia data: Mama, uno scimpanzé di 59 anni (che viveva al Royal Zoo di Burgers in Olanda) e il Prof. Jan van Hooff, docente di biologia comportamentale presso l’Utrecht University.

Era il 1970 quando il professor Hoof aveva fondato la prima colonia di scimpanzé in uno zoo, di cui Mama era la matriarca. Nata allo stato selvaggio, era stata definita “la grande signora” all’interno della colonia proprio per il suo un carattere particolare: “Aveva un’eccezionale forza e una personalità dominante – dichiara Frans de Waal, uno scienziato comportamentale che ha lavorato con lo scimpanzé – infatti non permetteva a nessun uomo che volesse esercitare potere su di lei di avvicinarsi. Portava conforto quando c’erano tensioni ed era in grado di mediare i conflitti”.

Mama, giunta al termine della sua vita, aveva cominciato a rifiutare il cibo dai custodi dello zoo. Si era rannicchiata in un angolo, un piccolo giaciglio per lei confortante. Fino a quando non ha riconosciuto il suo vecchio amico Hoof, al quale ha cominciato ad accarezzare la testa, poi ha finito per abbracciarlo a sè, quasi sorridendo. Le immagine di quel momento sono estremamente toccanti, se pensiamo che Mama si è spenta circa una settimana dopo l’incontro. “Mancherà moltissimo a tutti – ha dichiarato de Waal – anche a me, perché raramente ho visto un personaggio così ammirevole sia tra gli esseri umani che tra le scimmie”.