M5S: “Abusivismo edilizio, pene alte solo per chi commette abusi con rischio ‘molto elevato’”

M5S: “Abusivismo edilizio, pene alte solo per chi commette abusi con rischio ‘molto elevato’”

I consiglieri regionali Saiello e Cirillo: “Non alla limitazione ai soli manufatti in aree a rischio idrogeologico”

“Quanto accaduto oggi in prima Commissione Affari Istituzionali definisce, ancora una volta, quale visione hanno i nostri amministrazioni regionali sul contrasto all’abuso edilizio. Misure tiepide che non possono che incontrare il favore degli affaristi del cemento e dei lottizzatori abusivi. Non si spiegherebbe, altrimenti, la ragione per cui è stato bocciato il nostro emendamento alla proposta di legge alle Camere relativa alle ‘disposizioni per l’aumento delle sanzioni penali e amministrative in materia di abusivismo edilizio e misure straordinarie per la demolizione degli immobili abusivi’. Il nostro emendamento prevedeva il ritorno alla normativa vigente in quanto la modifica al Testo Unico Edilizia, proposta dalla Giunta, disponeva che le sanzioni penali relative al reato di lottizzazione abusiva, benché inasprite, fossero applicabili nei casi di interventi edilizi realizzati in zone sottoposte a vincolo ambientale con classificazione di rischio “molto elevato”, depenalizzando di fatto tutto ciò che non è classificato come tale. La maggioranza, prima di sospendere la seduta in assenza del numero legale, ha fatto in tempo a bocciare l’emendamento proposto senza dare una reale spiegazione tecnica e respingendo le ulteriori richieste di approfondimento tecnico provenute dalle minoranze presenti”. E’ quanto dichiarano il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello e il consigliere regionale M5S Luigi Cirillo.

“Se ad oggi la lottizzazione abusiva comporta una sanzione penale fino a 2 anni di reclusione – sottolineano Saiello e Cirillo – in caso di interventi edilizi in zone sottoposte a vincolo ambientale (qualunque classificazione esso abbia), con il Ddl la lottizzazione abusiva potrebbe comportare una sanzione fino a 5 anni di reclusione, ma solo se l’intervento edilizio sia realizzato in zone con vincolo ambientale idrogeologico a rischio “molto elevato”. Una mano tesa a chi in questi anni ha cementificato la Campania, deturpandone il paesaggio e incrementandone i rischi. A definire il paradosso nella seduta di questa mattina è stato il terzo rinvio consecutivo per mancanza di numero legale, dopo che quest’ultimo è stato richiesto dal Movimento 5 Stelle. Non sorprende certo l’assenza di Forza Italia, partito da sempre vicino agli affaristi del cemento, che ha costruito le sue campagne elettorali in Campania su annunci di sanatorie e promesse di condoni a pioggia”.