M5S, Ciarambino: “Fake news di De Luca, nel progetto CAR-T il Pascale c’è sempre stato”

M5S, Ciarambino: “Fake news di De Luca, nel progetto CAR T il Pascale c’è sempre stato”

“E’ vergognosa la produzione di fake news che De Luca, nella sua migliore interpretazione di spacciatore seriale di bugie, sta mettendo in atto sul caso Pascale. Ed è ancora più grave il fatto che questo personaggio continui a millantare falsità nella sua funzione istituzionale di commissario ad acta. In quanto diretta emanazione del ministero, il governatore della Campania sa fin troppo bene che il Pascale non è stato assolutamente escluso dal progetto di ricerca oncologica CAR-T per la cura dei tumori. Evidentemente o si è limitato a leggere il titolo del decreto ministeriale, senza approfondire, o ne ha letto anche il contenuto ma né lui né i suoi esperti funzionari sono stati capati di comprenderlo, oppure è semplicemente in malafede, come è suo costume da sempre. In quel decreto sono citati solo gli Ircs capofila, mentre il Pascale è istituto collaboratore. Eppure, sebbene per ammissione degli stessi dirigenti la documentazione sia pervenuta il 3 marzo, con quasi una settimana ritardo dalla scadenza fissata al 26 febbraio, il ministero ha dimostrato ancora una volta massima attenzione per la sanità campana, ricomprendendo il Pascale nel progetto dell’immunoterapia, che, ricordiamolo, vale 5 milioni di euro da ripartirsi sul territorio nazionale. Solo pochi giorni fa il Pascale si era visto finanziare ben 6 progetti di ricerca dal Ministero, per oltre 2 milioni e mezzo di euro”. Lo dichiara la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Sanità Valeria Ciarambino.

“Piuttosto che proseguire nella sua politica fallimentare e infondata di delegittimazione del nostro Governo, De Luca spiegasse, una volta per tutte, per quale ragione la Campania è sempre in ritardo nella presentazione di tutti gli atti di programmazione sulla sanità. Ci basti citare l’attesa di anni per la presentazione del piano ospedaliero regionale. Ma giova, ahinoi, ricordare anche il miliardo e duecento milioni di fondi mai spesi, per gli atavici ritardi nelle progettazioni e nella programmazione, del piano straordinario di edilizia sanitaria e le dotazioni tecnologiche”.