M5S, Ciarambino: “Il piano di De Luca non crea lavoro per i campani, ma tirocini per tutta Europa”

M5S, Ciarambino: “Il piano di De Luca non crea lavoro per i campani, ma tirocini per tutta Europa”

La consigliera regionale: “I Comuni coinvolti potrebbero non avere risorse per le assunzioni”

“Un corso-concorso finanziato con il fondo sociale europeo e fatto passare come un piano per dare lavoro a giovani campani, ma che in realtà è aperto a tutti i cittadini Ue e potrebbe incidere poco o nulla nell’abbattimento di un tasso di disoccupazione regionale ai massimi storici. Un bando per la formazione di 10mila giovani da assorbire nella pianta organica di enti locali che potrebbero non avere le risorse per procedere a nuove assunzioni, così come potrebbero cambiare le condizioni per il patto di stabilità. Un espediente per spendere fondi europei entro il 31 dicembre prossimo, data prevista per il bando, così da evitare il disimpegno automatico, tenuto conto che il Fse Campania deve certificare una spesa pari a 97 milioni di euro. Un piano finanziato con soldi che dovrebbero essere destinati anche alla crescita sostenibile, ad un’economia basata sull’innovazione, più competitiva e più efficiente sotto il profilo delle risorse, alla lotta alla povertà, all’inclusione sociale e a misure di politica attiva su base regionale, ma con i quali verrà foraggiata la campagna elettorale di De Luca pagando tirocinanti provenienti da tutta Europa. Il grande bluff che De Luca ha chiamato “piano lavoro” è un castello di carte che sta già crollando”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.

“Con un corso-concorso aperto a tutti i cittadini della Ue, ci troviamo di fronte al primo caso di un presidente di Regione che si preoccupa di dare lavoro a tutta Europa. Con questo piano, De Luca utilizza i soldi dei cittadini campani per fare assunzioni a livello europeo, tra l’altro con dei possibili profili di illegittimità, tenuto conto che il limite massimo di età dei 35 anni posto da De Luca è inferiore a quello previsto dal regolamento per l’accesso al pubblico impiego”.