M5S: “La Regione non effettua ispezioni nei siti pericolosi. Salute dei campani a rischio”

M5S: “La Regione non effettua ispezioni nei siti pericolosi. Salute dei campani a rischio”

Esposto alla Procura della consigliera regionale Muscarà e interrogazione della senatrice Castellone

“Su tutto il territorio della Campania sono presenti ben 54 stabilimenti di “soglia inferiore”, categoria che annovera depositi di combustibili, stabilimenti chimici o petrolchimici, impianti per produzioni e depositi di esplosivi e impianti per il trattamento e il recupero di rifiuti sui quali la Regione, contravvenendo alle disposizioni di legge, da ben tre anni non pianifica e non programma alcun tipo di ispezione. Si tratta di stabilimenti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, nei quali vanno garantiti le necessarie misure di prevenzione, in quanto c’è il rischio che da essi, in caso di incidenti, esplosioni o incendi, possa originarsi una dispersione incontrollata di sostanze altamente nocive per l’ambiente e la salute pubblica. Sebbene la direttiva Seveso III, introdotta con il dl del 26 giugno 2015, assegni alle Regioni le funzioni di pianificazione, programmazione e svolgimento delle ispezioni negli stabilimenti di “soglia inferiore”, non risulta che in Campania sia mai partito alcun programma annuale né alcun piano regionale di ispezioni. Non c’è stato ancora alcun riscontro alle nostre richieste, più volte sollecitate, di copia del programma annuale di ispezioni per il 2016 e il 2017”. E’ quanto denunciano la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, firmataria di un esposto alla Procura della Repubblica, e la senatrice M5S Maria Domenica Castellone, prima firmataria di un’interrogazione ai ministri dell’Ambiente e dell’Interno.

“Alla luce delle oggettive negligenze delle Regioni – sottolineano Castellone e Muscarà -, che potrebbero comportare gravi conseguenze per la salute dei cittadini, chiediamo al Governo di verificare la possibilità di ricorrere a poteri sostituitivi ai fini di tutelare l’incolumità dei cittadini della Campania, oltre ad evitare il rischio di una eventuale procedura di infrazione da parte della Ue”.