M5S, Muscarà: “Rimozione veleni ad Acerra, la ditta del cugino dei Pellini non ha i requisiti”

M5S, Muscarà: “Rimozione veleni ad Acerra, la ditta del cugino dei Pellini non ha i requisiti”

Esposto all’Anac della consigliera regionale: “Società non iscritta alla categoria per la bonifica dei siti”

“Il 30 agosto scorso, con determinazione dirigenziale, il Comune di Acerra ha disposto l’affidamento diretto del servizio di rimozione e bonifica di rifiuti pericolosi e non, presenti nell’area di via Mulino Vecchio, alla ditta S&G Service Srl per circa 80mila euro. Da una serie di verifiche effettuate da associazioni ambientaliste attive sul territorio di Acerra è però emerso che la società in questione, sebbene risulti iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali per la raccolta e il trasporto di rifiuti urbani, di rifiuti speciali non pericolosi e di rifiuti speciali pericolosi, non risulterebbe, invece, iscritta per la categoria 9, requisito necessario per la bonifica dei siti”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà, che sulla vicenda ha inviato un esposto all’Anac nel quale chiede di verificare le possibili violazioni di legge.

“Vale la pena ricordare – sottolinea Muscarà – che la proprietà della ditta assegnataria dell’appalto in affidamento fa capo a un cugino di primo grado dei fratelli Pellini, gli imprenditori dello smaltimento condannati in via definitiva per disastro ambientale. Al di là della mancanza di un requisito fondamentale, resta in piedi una questione di opportunità. Ovvero l’affidamento, in forma diretta, di un appalto per la rimozione di rifiuti speciali a un imprenditore che ha rapporti diretti e di parentela con chi, nei tre gradi di giudizio, è stato riconosciuto responsabile di aver contaminato il territorio di Acerra. Proprio grazie a un esposto all’Anac, come Movimento 5 Stelle impedimmo che a una ditta dei Pellini, già condannata all’epoca dei fatti per disastro ambientale, venisse affidato, con le tesse modalità, un appalto per la rimozione dell’amianto nella città di Napoli. Appalto che, dopo alla luce della nostra segnalazione, fu immediatamente revocato”.