M5S, Viglione: “Ex Cirio, speculatori e sponsor di Pd e FI approfittano di assenza di regole regionali”

M5S, Viglione: “Ex Cirio, speculatori e sponsor di Pd e FI approfittano di assenza di regole regionali”

Il segretario della Commissione Anticamorra: “In quattro anni De Luca incapace di aggiornare la pianificazione del territorio”

 “Uno spaccato inquietante emerge dall’ultima inchiesta della Procura Antimafia che accende i riflettori su un accordo bipartisan, con il coinvolgimento di protagonisti della politica nazionale e regionale di Pd e FI, finalizzato alla lottizzazione dell’area ex Cirio di Castellammare. Per realizzare quello che il progettista, in una mail al principale indagato, l’imprenditore Greco, definisce “l’affare del secolo”, ci sarebbero stati contatti costanti con politici influenti dell’area stabiese. Tra questi, gli inquirenti indicano l’attuale capogruppo Pd Mario Casillo e i due presidenti della Provincia di Napoli che si sono avvicendati negli anni oggetto dei fatti contestati, gli attuali parlamentari di Forza Italia Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro. Un sistema, quello ricostruito dalla Dda, che fino ad oggi ha approfittato di quel vuoto normativo creato dall’assenza di una pianificazione urbanistica aggiornata sia comunale che regionale. Una totale mancanza di regole che finisce inevitabilmente per fare il gioco di speculatori e affaristi senza scrupoli, come quelli inseriti nel lungo elenco di indagati dell’ultima inchiesta”. E’ quanto denuncia il consigliere regionale M5S e segretario della Commissione Antimafia Vincenzo Viglione.

“L’attuale amministrazione regionale, al di là dei proclami e degli annunci a cui ci ha abituato, non ha mai prodotto nulla per mettere ordine in questo deserto normativo. Si è perso il conto, ad esempio, delle volte in cui De Luca ha annunciato l’arrivo di un nuovo piano paesaggistico che pure rientrava nell’accordo sottoscritto nel 2016 dallo stesso De Luca con l’allora ministro Franceschini, espressione del suo partito, che impegnava la Regione a elaborare celermente proprio il nuovo piano paesaggistico regionale, così da giungere alla sua pubblicazione entro il 2017. A tre anni da quel protocollo, l’unica azione, se così la possiamo definire, è consistita in un molto dubbio esercizio di poteri sostitutivi della Regione nei confronti dei Comuni che non hanno ancora i piani urbanistici aggiornati. Con buona pace degli speculatori e dei loro sponsor politici”.