Marigliano, discarica abusiva presso Lagno Frezza

Marigliano, discarica abusiva presso Lagno Frezza

Marigliano, discarica abusiva presso Lagno FrezzaMARIGLIANO- Sequestrata discarica in un viottolo nei pressi del lagno Frezza. A far scattare i sigilli sono stati i carabinieri di Marigliano, al comando del maresciallo Raffaele Di Donato, che hanno raccolto una denuncia dell’ex consigliere comunale, Michelangelo Esposito Mocerino, da sempre impegnato in prima linea in difesa dell’ambiente. Mocerino si è portato immediatamente sul posto insieme ai militari della Benemerita e al dipartimento di prevenzione ambientale dell’Asl. Il quadro emerso è davvero squallido. Lungo il sentiero, che si estende per circa due chilometri, sono stati rinvenuti rifiuti speciali ovunque. Si tratta di cumuli enormi di eternit, centinaia di contenitori di polistirolo utilizzati nelle serre per le piantine di ortaggi e fiori. E ancora: copertoni e persino cavi elettrici. Uno scenario di inciviltà dietro al quale si nasconde la mano delle ecomafie, che da decenni hanno trasformato il lagno Frezza in una discarica tossica a cielo aperto. La zona, infatti, si trova a Bosconfangone, e oltre ad essere facilmente raggiungibile per la presenza dei maggiori svincoli autostradali è in aperta campagna. Lontana, dunque, da occhi indiscreti, a parte quelli delle prostitute, trans che mercificano il proprio corpo e contadini che si fanno i fatti propri. Trovare un colpevole è impresa impossibile. Sono tanti i colpevoli e i complici silenzi che hanno reso questa zona lo sversatoio franco dell’intera Campania. E’ qui, su questo lagno, che furono rinvenute anche le carcasse di centinaia di cani, e un’altra maxi discarica. Proprio qui, dove i carabinieri adesso sono al lavoro per cercare di far luce sulla vicenda e fare in modo che vengano attivate al più presto tutte le misure per fare in modo che questi rifiuti non vengano bruciati avvelenando anche i campi circostanti coltivati con ortaggi e alberi da frutta. Una situazione davvero allarmante. Il consigliere Michelangelo Esposito Mocerino invoca l’arrivo dell’esercito da anni, ma senza trovare un interlocutore neanche al Ministero.