Mesotelioma Ex Sacelit: muore Mario Sorrentino. Ucciso dall’amianto.

Mesotelioma Ex Sacelit: muore Mario Sorrentino. Ucciso dall’amianto.

La signora Francesca Sorrentino, figlia del sig. Mario Sorrentino; ha presentato oggi, 20 ottobre 2017, presso i Carabinieri di Volla un esposto denuncia a carico degli ex vertici aziendali dell’ex Sacelit, per il reato di omicidio colposo (ex art 589 cp) con l’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro, per il decesso del padre, avvenuta il 30 luglio 2017, per mesotelioma.

Il sig. Mario ha lavorato nello stabilimento Ex Sacelit di Volla dal 01.12.1974 al 31.12.1993.

Ha svolto le mansioni di elettricista all’interno dello stabilimento presso il quale fino al 1992 l’amianto è stato lavorato come materia prima a mani nude, privo di qualsiasi protezione, senza essere stato informato del rischio amianto, del fatto che provocasse cancro e morte. Si è ammalato di placche pleuriche nel 2006.

L’INAL gli aveva riconosciuto il 4%.

Mario Sorrentino era uno dei fondatori dell’ONA a Volla, città martire dell’amianto, senza che nessuno lo sappia, almeno fuori dal perimetro della martoriata città.

Ora il testimone, dalle mani di Angelo Guadagno, presidente ONA Volla e componente del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell’Associazione, è passato nelle mani della figlia Francesca, la quale chiede giustizia e quindi ipotizza anche il reato ben più grave legato al fenomeno epidemico e al disastro ambientale.

La procura che ha iniziato diversi procedimenti penali valuterà quali saranno le ipotesi di reato per cui procedere.

Volla, in provincia di Napoli, vide l’impianto della Sacelit tra il 1964 e il 1966: questa fabbrica produceva tubi con amianto che sono stati impiegati negli acquedotti così da avvelenare anche tutto il resto degli italiani, oltre ad uccidere i suoi dipendenti.

Il 1964 è l’anno in cui inizia la distruzione fisica di un’intera generazione di operai.

I numeri della strage da amianto:

  • 202 operai, 12 impiegati (tra il 1964 e il 1975)
  • 40 i licenziamenti nel 1981: sono stati licenziati gli operai che si sono ammalati (infatti venivano colpiti già da asbestosi e altre patologie con minori temi di latenza)

  • 1989/1990, 20 i pensionamenti anticipati: nel 1990 lo stabilimento aveva 212 operai, di cui 15 tra impiegati e tecnici; nel 1992 il numero scende a 170, nel 1993/ 94 20 operai e 2 impiegati, questo per effetto della legge 257/92. In seguito assunzione di 32 giovani operai poi tutti in cassa integrazione.

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha avviato un’indagine epidemiologica i cui dati verranno resi pubblici venerdì 27 ottobre a Volla durante il convegno aperto al pubblico che si terrà alle ore 17 c/o Foyer Galleria Commerciale Sedicicasa – Via Caduti di Nassirya, dal titolo “Amianto nel terzo millennio”.

L’ONA si costituirà parte civile nel processo penale e agirà in tutte le competenti sedi, affinché le vittime dell’amianto ottengano giustizia.

“Ritengo che sia necessaria chiarezza su tutte le responsabilità, anche omissive, e una verifica sul rischio delle popolazioni: è necessaria un’indagine epidemiologica tra gli abitanti di Volla per verificare l’incidenza di casi di patologie asbesto correlate”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente ONA, che sarà presenta al convegno.

Interviene anche la sig.ra Francesca Sorrentino, figlia di una delle vittime “Mio padre ha lavorato nella fabbrica dell’amianto per poter far vivere dignitosamente la sua famiglia. La sua vita e la sua morte sono più dignitose di molti politici e di quelli che si ingrassano sul sudore e sul sangue delle vittime e che sperano siano smascherati. Lotterò finché avrò vita, insieme con l’ONA di Volla e con l’ex sindaco, Angelo Guadagno, per ottenere la punizione di coloro che hanno ucciso mio padre con le fibre di amianto”.