MONTORO. Divieto utilizzo glifosate sul territorio comunale, istanza presentata dal Meetup 5 Stelle

MONTORO.  Divieto utilizzo glifosate sul territorio comunale, istanza presentata dal Meetup 5 Stelle

I cittadini attivi del MeetUp Amici di Beppe Grillo MONTORO, in data 9 ottobre 2017, ha protocollato presso il Comune di Montoro la seguente richiesta:

OGGETTO: DIVIETO DI UTILIZZO GLIFOSATE SUL TERRITORIO COMUNALE

I cittadini attivi del MeetUp Amici di Beppe Grillo MONTORO

VISTI

La precedente richiesta protocollata presso il Comune di Montoro in data 10/04/2017 con numero di protocollo 9025 dal MeetUp Amici di Beppe Grillo MONTORO

La precedente petizione popolare protocollata presso il Comune di Montoro in data 10/08/2016 con numero di protocollo 20655 dal MeetUp Amici di Beppe Grillo MONTORO.

I recenti sviluppi in materia di fitofarmaci in Parlamento Europeo.

SEGNALA

Quanto dichiarato dall’agroecologo Giuseppe Altieri, di seguito si riportano le sue parole:

“Il GLIFOSATE è vietato in Italia per uso agricolo, dal 1 gennaio 2014, con l’entrata in vigore del D. lgs. 150/2012 che impone l’agricoltura integrata in tutto il territorio italiano. Lo stesso vale per tutta Europa, visto che si tratta di una direttiva europea ormai applicata dagli stati membri, infatti, l’agricoltura integrata, sulla base della normativa di riferimento (Decisione CE del 30-12-1996), non permette l’uso di disseccanti chimici che sostituiscono i mezzi meccanici di taglio dell’erba o suo interramento prima delle semine.
Il Dissseccante invece, viene ancora finanziato, addirittura coi pagamenti agroambientali dei piani di sviluppo rurale regionali. La chiamano agricoltura integrata o conservativa, mentre distrugge la fertilità dei suoli e la salute umana collegata a quella dei terreni, anche se il Glifosate fosse di libero commercio, in quanto autorizzato dal ministero della Sanità questo non significa che si possa usare.

Tanto più che lo stesso ministero ne ha vietato, nel 2016, tutti gli usi “nelle zone frequentate dalla popolazione” (che dovrebbero racchiudere anche l’agricoltura vista la presenza dei contadini) e nelle aree protette e particolari vietandolo inoltre per disseccare il grano e gli altri cereali prima del raccolto. Dopo che nel 2013-14 lo avevano autorizzato anche in Italia per questa pratica criminale che mette in pericolo la salute umana con presenza di residui chimici molto più elevata. 
Il Glifosate che, al tempo, non aveva nemmeno tempi di carenza (dal trattamento alla raccolta dei prodotti) in quanto era registrato solo per usi pre-semina delle coltivazioni.
 

Insomma, oggi non c’è bisogno di chiedere a qualcuno di bandire il Glifosate, in quanto il prodotto è già bandito dalle norme europee che prevedono obblighi di tecniche sostitutive che sono molto efficaci, anche se più costose dal momento che i costi sociali del Glifosate sono di gran lunga superiori ai presunti benefici per qualche agricoltore.

Tanto più che la costituzione italiana prevede che l’attività economica debba essere regolata a scopo sociale (Art. 41), così come il razionale sfruttamento della fertilità dei suoli (Art 44). Inoltre, nessuno ha dimostrato l’innocuità del Glifosate per cui sulla base del Principio di Precauzione, non è possibile usarlo ne venderlo, soprattutto dopo la classificazione di probabile cancerogeno dello IARC, a sensi dell’art.32 Costituzione, che tutela il diritto inviolabile alla salute, in applicazione del principio di precauzione.

La probabilità in questo caso dipende non dal prodotto ma dalla maggiore o minore sensibilità degli individui e dalla sfortuna di ingerire più o meno residui e non abbiamo leggi che possano regolare una roulette russa come la contaminazione da Pesticidi, ma solo il Principio di precauzione che imponga tecniche alternative (taglio dell’erba, o il loro interramento prima di seminare le coltivazioni), obbligatorie e prioritarie, nel rispetto dei diritti costituzionali ed ampiamente compensate dai fondi pubblici previsti nei pagamenti agrombientali regionali dei PSR Rurali, che invece sino ad ora spesso hanno finanziato l’acquisto del disseccante, creando la cosiddetta “Agricoltura conservativa”… ancora una volta l’esatto contrario della verità, come ci ha abituato la Monsanto (oggi Bayer), quando dichiarò che il glifosate era biodegradabile, mentre oggi è il principale residuo ritrovato dall’ISPRA nelle acque in tutta Italia.

Il Glifosate inoltre viola l’art. 9 della costituzione devastando biodiversità e paesaggio tradizionale e rurale, con colore arancione e danno ambientale, con inquinamento elevatissimo delle acque (primo residuo presente secondo l’ISPRA) con conseguenze sulla potabilità delle stesse, visto che il 100% delle urine analizzate da donne incinte, presenta tracce del disseccante incriminato.

L’Art. 3 inoltre prevede al comma 2 che le forze dell’Ordine e i cittadini, popolo sovrano, si adoperino per rimuovere gli ostacoli alla realizzazione sociale dell’attività economica e all’applicazione generale della Costituzione. Pertanto, il Glifosate si deve fermare con azioni nei tribunali competenti.

Cosa fanno le associazioni ecologiste oltre che mettere insieme coalizioni di sconfitti e petizioni da oltre tent’anni?

Si coinvolgano giuristi ed esperti per un’azione legale atta non solo a bandire il Glifosate, ma tutti i pesticidi tossici ed inutili.

Facendo pagare i danni ai malati di linfomi (Es. Linfoma non Hodgkin, strettamente correlato al Glifosate) e alle donne incinte italiane contaminate, per i rischi sulla salute dei nascituri, così come alle persone affette da intolleranze e celiachie.”

CHIEDE

Appello al Sindaco Mario Bianchino, al suo vice Elena De Piano ed al delegato all’ambiente Michele Capuano affinchè si possa prendere in considerazione la possibilità di dichiarare Montoro territorio biologico e libero da veleni.