«Moscati, gli infermieri la vera emergenza. Ne servono 150 per rilanciare la struttura»

«Moscati, gli infermieri la vera emergenza. Ne servono 150 per rilanciare la struttura»

«Moscati, gli infermieri la vera emergenza. Ne servono 150 per rilanciare la struttura»Moscati a rischio collasso, ieri il confronto tra il manager dell’azienda, Giuseppe Rosato, e i referenti sindacali. Nessun dubbio Marco D’Acunto (Cgil): «Siamo pronti a chiedere un’audizione al ministro Lorenzin, ma il manager Rosato faccia la sua parte. Basta pensare solo ai primari: la vera emergenza del Moscati sono gli infermieri. Ne servirebbero 150 per rilanciare la struttura». Una verifica necessaria, quella di ieri mattina, dopo le poco rassicuranti parole del subcommissario alla Sanità della Regione Campania., Mario Morlacco, che non hanno certo contribuito a fare chiarezza sul futuro della struttura sanitaria di contrada Amoretta. I numeri parlano chiaro e lasciano poco spazio all’immaginazione mancano trenta infermieri, dieci primari, 15 medici, quattro ostetriche e alcuni tecnici di radiologia. «Solo per far fronte all’emergenza – spiega Rosato -. Una cosa è certa: il Moscati è una struttura di livello internazionale in cui reparti interi sono in affanno. Reparti strategici legati all’emergenza a pronto intervento. I dipendenti sono molti di meno del necessario e il rischio da affrontare è quello degli accorpamenti». In fibrillazione ci sono gli infermieri e tecnici di radiologia e laboratorio dell’azienda ospedaliera, ma non solo. Insomma, Morlacco, come noto, ha ipotizzato l’arrivo di sette unità, un numero considerato insufficienti dagli operatori locali tanto da aver innescato la netta posizione dei sindacati pronti a coinvolgere il ministero. «Quest’azienda è al collasso – spiega D’Acunto -. Quest’estate per permettere ai dipendenti di andare in ferie sono stati affrontati turni di lavoro massacranti. Non una semplice carenza di medici ma di infermieri, tecnici e amministrativi che rischia di paralizzare le attività di una struttura. Ci auguriamo che anche l’azienda faccia la sua parte in questa vertenza, cercando di tutelare a pieno gli interessi di tutti i lavoratori». Un quadro decisamente critico che lascia aperta l’ipotesi di accorpamenti tra reparti e servizi. Ma l’obiettivo della verifica di oggi è anche definire una linea d’azione unitaria tra organizzazioni sindacali, Rsu e dipendenti e azienda per iniziative, sia in sede territoriale che a livello regionale, per portare la vertenza della carenza di infermieri e tecnici anche al tavolo Massicci ed ottenere lo sblocco del turn over. Dal canto suo il manager, che ha incontrato una settimana fa in prefettura Morlacco, solleciterà palazzo Santa Lucia per l’assunzione in deroga dei soli sette medici concessi.