Napoli, proteste all’ ospedale San Giovanni Bosco. I malati: “sulle barelle, insieme ai malati, trasportano anche la spazzatura”

Napoli, proteste all ospedale San Giovanni Bosco. I malati: sulle barelle, insieme ai malati, trasportano anche la spazzatura

Napoli, proteste all ospedale San Giovanni Bosco. I malati: sulle barelle, insieme ai malati, trasportano anche la spazzaturaProteste all’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli per gli ascensori fuori uso e le condizioni igieniche precarie.
“Su 7 ascensori del San Giovanni Bosco – denunciano il responsabile dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza – ne funziona solo 1 e male. Altri 2 aspettano il collaudo da 6 mesi e degli ultimi 4 non si hanno notizie. Il paradosso è che non ci sono neanche avvisi sugli ascensori non funzionanti e poichè si accendono le spie colorate spesso la gente aspetta a lungo prima che qualcuno li avvisi verbalmente dello stato delle cose. Tra l’ altro il reparto di ostetricia e ginocologia si trova all’ ultimo piano e frequentemente le donne che devono partorire devono attendere a lungo l’ unico ascensore funzionante. Lo stesso reparto è privo nella gran parte delle stanze dell’ aria condizionata con gravi disagi per le donne che hanno partorito o devono farlo ed i loro neonati. Le famiglie si arrangiano alla meglio portandosi da casa ventilatori od altro. Più che un ospedale oramai sembra un accampamento”. “L’ unico ascensore che funziona – racconta Enrico Alfieri, Presidente dell’ associazione di quartiere la Fenice divenuto da pochi giorni nonno, che ha vissuto personalmente tutte i disagi e le assurdità dell’ ospedale ed ha organizzato una protesta contro la Asl ed il Primario – trasporta sia alimenti, che degenti, ospiti ed ovviamente anche la spazzatura. E’ lurida e puzza. Ho visto malati salire e scendere dai reparti con i sacchetti sotto al letto o al loro fianco. Uno sconcio. Mia figlia ha dovuto aspettare 25 minuti prima di poter salire nell’ ascensore per partorire. Mi sono vergognato io per i medici e gli infermieri che devono lavorare in queste condizioni. Proprio durante la mia permanenza ho visto un’ infermiera ferirsi un gluteo su una sedia di aspetto che era arrugginita e rotta. La Regione sa cosa sta succedendo in questi ospedali o aspettano l’ ennesima tragedia?”