Nasce il Centro Studi di Confartigianato Avellino. Mocella: “L’Irpinia prima in Campania per importanza socio-economica dell’artigianato e per imprese rosa”

Nasce il Centro Studi di Confartigianato Avellino. Mocella: “L’Irpinia prima in Campania per importanza socio economica dell’artigianato e per imprese rosa”

La provincia di Avellino risulta essere la prima in termini di importanza socio-economica dell’artigianato nell’intera regione e vanta il primato “rosa” in Campania per numero di donne imprenditrici.

E’ quanto viene fuori da un dossier elaborato dal neonato Centro Studi di Confartigianato Avellino. In base a un indice sintetico, che è stato definito considerando l’incidenza media per ciascuna variabile socio-economica del rapporto tra il dato provinciale e quello medio regionale, emerge un valore dell’indicatore pari a 1,31 in Irpinia contro un valore medio regionale pari a 1,00 come importanza socio-economica del comparto.

Analizzando nel dettaglio le singole variabili che hanno determinato tale indice sintetico, si evidenzia come le 6mila imprese artigiane e 25mila microimprese portano un elevato valore aggiunto in termini di occupazione pari al 14,50% nell’imprese artigiane e del 58,70% nelle microimprese, rispetto al totale degli occupati.

Oltre al confronto regionale risulta ancora più rilevante, sempre in termini occupazionali, il peso dell’artigianato e delle microimprese rispetto al dato medio nazionale (58,70% contro 44,50%).

Nel modello di stima dell’indice socio-economico si evidenzia come l’artigianato in Irpinia sia sempre più “rosa” con una percentuale di imprenditrici artigiane pari al 22,10% del totale degli artigiani contro un dato medio della Campania pari al 19,80% e un dato medio nazionale pari al 21,30%. Risulta evidente come l’Artigianato e le Micro Imprese sono alla base dei risultati in termini occupazionali della provincia di Avellino dove con un tasso di occupazione del 40,10%, definito come rapporto tra gli occupati e popolazione, e un tasso di disoccupazione del 15,30%, definito come rapporto tra disoccupati (persone non occupate tra i 15 e i 74 anni) e forza lavoro (somma tra persone occupate e disoccupate), è tra le provincie più virtuose della Campania.

L’analisi di tali dati consente di evidenziare a pieno titolo l’importanza dell’artigianato e delle microimprese nell’ economia della provincia di Avellino e in generale della Campania.

“Dallo studio emerge chiaramente l’importanza dell’artigianato nell’ambito dell’economia irpina – dichiara il presidente di Confartigianato Avellino e Confartigianato Campania, Ettore Mocella – L’artigianato si pone come una forte vocazione del territorio. Le politiche di sviluppo dovrebbero partire proprio dai punti di forza di un territorio. E’ questo un settore su cui si può scommettere in termini di politiche economiche. E’ portatore di una cultura ricca e profonda: ha accompagnato la nostra provincia per secoli depositando non solo tecnologia, ma anche comportamenti, codici morali e uno straordinario lascito di oggetti e testimonianze. L’artigianato è dunque traccia della nostra storia. Per tali motivi la sua riscoperta equivale ad un recupero e una valorizzazione di un nostro importane elemento storico-identitario”. Del resto, l’apertura sempre più spinta dei mercati comporta da una parte un aumento della concorrenza su produzioni standardizzate ,e dall’altra anche una valorizzazione di produzioni legate al saper fare locale come conoscenza non codificata e quindi difficilmente riproducibile. Mocella mette in risalto anche un altro aspetto: “E’ importante sottolineare che Benevento si pone come seconda provincia per importanza dell’artigianato. Riflessione da fare in considerazione dell’accorpamento delle Camere di Commercio di Irpinia e Sannio”.

Il dottore Nino Montemarano, responsabile del Centro Studi di Confartigianato Avellino, spiega le ragioni alla base dell’istituzione del centro: “La creazione di un Centro Studi Confartigianato è un passo importante per il monitoraggio delle dinamiche produttive e sociali dell’artigianato mediante l’analisi di dati, lo sviluppo di modelli e di specifici indicatori statistico-attuariali. L’efficiente gestione della raccolta e dell’analisi dei dati consente a tutte le attività produttive, anche di minori dimensioni, di valutare le migliori strategie di sviluppo e di gestione dei rischi d’impresa. Proprio con questo spirito di utilità, il Centro Studi Confartigianato, si pone come obiettivo di dare al mercato, ed in particolare all’Artigianato e Micro Imprese, un’informativa periodica sui principali indicatori economico-sociali”.

Inoltre l’attività di analisi e studio dell’economia provinciale può essere estremamente utile al decisore politico al fine di porre in essere   le migliori strategie e iniziative di sviluppo, considerando le dinamiche socio –economiche del territorio.