NOLA. Elezioni comunali 2019, Appello per l’impegno al servizio delle città del vescovo Marino

NOLA. Elezioni comunali 2019, Appello per l’impegno al servizio delle città del vescovo Marino

“Faccio mia, sostengo e chiedo la diffusione della seguente nota che esprime la premura dell’intera Chiesa di Nola per la nostra terra e l’alta considerazione dell’impegno politico, da incoraggiare e accompagnare”.

+ vescovo Francesco Marino

In primavera in diverse città della diocesi di Nola (Domicella, Moschiano, Taurano, Carbonara di Nola, Comiziano, Nola, Sant’Anastasia, Roccarainola, Liveri e Scafati) i cittadini saranno chiamati al voto per le comunali. Le amministrative rappresentano una scadenza che assume sempre un valore centrale nella vita delle comunità. Quest’anno in modo particolare, poiché a stretto giro i cittadini saranno chiamati alle urne anche per l’elezione del Parlamento Europeo: un voto che rappresenta quasi un bivio, un momento di profonda verifica e auspicabile rilancio del “sogno europeo”. Sono due voti molto diversi: il primo, quello comunale, intrinsecamente legato a nomi e volti concreti; il secondo, quello europeo, che interpella maggiormente le nostre idee, i nostri valori e la nostra concezione del futuro. Eppure si tratta di due facce della stessa medaglia, perché la storia connette sempre più la vita dei territori ai grandi scenari sovranazionali.

A Nola e Scafati, in particolare, il voto assumerà un valore significativo per l’uscita da gestioni commissariali. A Nola lo scioglimento del Consiglio comunale é arrivato per la mancata approvazione del bilancio, a Scafati per infiltrazioni camorristiche. Situazioni diverse e non paragonabili in termini di gravità dei fatti, ma che si prestano a una riflessione: i commissariamenti indicano una sconfitta complessiva della politica, delle classi dirigenti e delle comunità. Indicano, in poche parole, la difficoltà ad assumere fino in fondo le responsabilità che una democrazia compiuta richiede a ciascuno, indicano la fragilità del sistema politico locale e della società civile.

Ci sentiamo di stimolare, qui e in tutte le città al voto, un intenso lavoro formativo e informativo delle comunità cristiane intorno al valore altissimo del servizio al bene comune.

Di solito, le note dei credenti a ridosso di una scadenza elettorale divengono una sorta di “lista della spesa” per cittadini e candidati. Ai cittadini si raccomanda rettitudine di coscienza e libertà nell’esercizio del voto. Ai candidati si raccomanda onestà, competenza, passione per il bene comune. A entrambi, cittadini e candidati, si sottopone una lunga lista di problemi: ambiente, camorra, lavoro, corruzione, sviluppo, illegalità diffusa, povertà, giovani, famiglie, agricoltura…

Ma facciamo un esercizio di onestà: a cosa serve? A cosa serve lasciare sul tavolo delle parole e poi sfilarsi? Per tale motivo, quest’anno avvertiamo un’esigenza nuova e diversa. Vogliamo rivolgerci a chi, ben formato e animato da sane motivazioni, è da tempo sulla soglia dell’impegno politico ma non trova il coraggio di oltrepassarla. È il momento di superare la soglia, mettere da parte paure e timori e provarci, candidarsi, raccogliere persone che vogliono bene alle città, mettersi in gioco, impegnarsi. A rischio di incassare fallimenti e insuccessi. A rischio di restare delusi e con le mani vuote. Certo, si può fallire, ma sarà un fallimento meno grave rispetto al fallimento più grande di cui tutti siamo complici: restare spettatori, guardare da lontano, essere indifferenti, magari giudicare con rabbia ma senza alcun costrutto.

Vogliamo quindi rivolgerci a tutte le donne e uomini di buona volontà: il tempo dell’impegno è adesso. Nella politica, a ogni livello, c’è carenza di idee e, per certi versi, di “sogni”. Abbondano le scorciatoie: clientele, piccoli o grandi interessi, cordate, propaganda, illusioni, agitazione delle paure. Idee e sogni sono i grandi assenti. Siamo certi che tante persone delle nostre città sarebbero in grado di innervare di idee e sogni le istituzioni e la politica, è ora di provarci. Persone che sappiano uscire da dicotomie strumentali e finalizzate solo alla raccolta del consenso: italiani contro stranieri, Sud contro Nord, Italia contro Europa e via dicendo. Persone con idee e sogni e con la seria consapevolezza che governare è servire, e servire è entrare sin nelle viscere delle questioni cercando di rendere le persone corresponsabili di scelte complesse, coraggiose, umane e trasparenti.

I nostri vescovi campani ci hanno da tempo offerto una profezia da raccogliere, la cura del Creato. La cura, cioè, della terra che è sotto i nostri piedi e dell’aria che respiriamo, la cura dell’uomo che non ne è padrone ma custode. La cura del Creato riassume tutti i temi che la politica e le amministrazioni a ogni livello devono affrontare: lo scempio ambientale operato dalla camorra; la carenza di lavoro che è collegata ad una terra inospitale o non valorizzata; la povertà crescente, che nasce dallo sfruttamento e dall’iniqua distribuzione delle risorse; l’enorme flusso migratorio in atto in tutto il mondo, che ha origine in dinamiche di sfruttamento dei popoli poveri e delle loro ricche terre.

Il nostro è quindi un invito all’impegno: libero, diretto e coraggioso. Ed è una promessa di accompagnamento a chi maturerà la scelta del servizio al bene comune.