NOLA. Nasce il comitato “Salviamo il Montezuma”

NOLA. Nasce il comitato Salviamo il Montezuma

Giugno nolano 2016, Villa Comunale di Nola ancora interdetta ai cittadini. I motivi della chiusura sono i vincoli posti dalla Soprintendenza e una inchiesta penale per presunte irregolarità nella gestione amministrativa da parte dell’ente comune. A un anno dal sequestro della villa, si formalizza il Comitato Civico ‘Salviamo il Montezuma’ per rappresentare gli interessi dei cittadini nei confronti del Ministero dei Beni Culturali e per seguire l’inchiesta giudiziaria e l’eventuale processo penale.

Appuntamento giovedì 02 giugno alle ore 10;30 presso il locale ‘Antica Dogana’ per la presentazione del Comitato alla cittadinanza e la presentazione delle iniziative a tutela dei beni comuni storico/ambientali della Città dei Gigli.

NOLA – Compie due anni la vicenda legata ai tentativi dell’amministrazione di abbattere il patrimonio arboreo della Città dei Gigli, tentativi che, da quanto emerso negli ultimi mesi, sono per il momento tanto vani quanto maldestri.Perché la vicenda Villa Comunale di Nola, per la maggior parte dei cittadini oscura e incomprensibile, merita qualche chiarimento.

La Villa Comunale è stata chiusa dall’amministrazione Biancardi dal settembre al novembre 2014, poi riaperta a natale per ospitare uno sponsor, poi richiusa fino a giugno 2015. Durante il giugno nolano l’amministrazione avviò gli abbattimenti degli alberi secolari, subito fermati dall’Autorità Giudiziaria, e in ogni caso aprì la villa non certo per i cittadini ma per ospitare il Gigli Food Festival. Subito dopo la festa dei gigli 2015, la villa è rimasta chiusa fino ad oggi.

Già è emblematico che, nonostante il rischio crollo e il pericolo per la incolumità dei cittadini – il motivo che la giunta Biancardi continua a sbandierare per giustificare la chiusura – in ben due occasioni la villa sia stata aperta per motivi diversi rispetto alla godibilità da parte dei cittadini.

I due ‘misteri’ che aleggiano sulla Villa Comunale e sui quali si interrogano da un anno e mezzo soprattutto anziani e genitori di bambini piccoli fermi ai cancelli chiusi dell’unico parco del centro storico della città:

GLI ALBERI SONO DA ABBATTERE O NO?

PERCHÈ LA SITUAZIONE È FERMA DA UN ANNO E MEZZO?

E, soprattutto, DI CHI È LA COLPA DELLA CHIUSURA? Cerchiamo di rispondere sinteticamente a questi interrogativi.

Nel settembre del 2014 il sindaco Biancardi annunciò, in una conferenza stampa congiunta con gli ambientalisti locali, che gli alberi erano irrimediabilmente malati e andavano abbattuti. A stabilirlo una perizia redatta dall’agronomo Giuseppe Cardiello e commissionata dal Vivaio Marrone, concessionario della manutenzione del verde per il Comune di Nola.

Dopo svariati controlli, grazie anche all’intervento di WWF, LEGAMBIENTE e LIPU attraverso sopralluoghi dell’agronomo Matteo Palmisani e una vera e propria controperizia, effettuata nel maggio 2015 dall’agronomo Andrea Maroé, commissionata a spese di cittadini e associazioni con il contributo degli attivisti del Movimento 5 Stelle e del consigliere comunale Mariafranca Tripaldi, si è chiarito che lo stato del patrimonio arboreo della Villa Comunale non è così critico. Parimenti, è diventato chiaro all’opinione pubblica che gli alberi della Villa Comunale rappresentano, insieme al Montezuma, vero monumento vivente di altissimo valore, un patrimonio storico/ambientale che va curato adeguatamente e tutelato in ogni forma possibile.

A oggi non è stato stabilito ‘scientificamente’ che gli alberi siano da abbattere. Al di là delle perizie dei tecnici, resta l’evidenza che, in un anno e mezzo in cui nubifragi e trombe d’aria hanno abbattuto decine e decine di alberi nel solo Comune di Nola, gli alberi della Villa Comunale sono rimasti saldamente in piedi.

La Villa Comunale di Nola resta chiusa sia perché gli alberi al momento, e contrariamente a quanto afferma l’amministrazione Biancardi, non sono classificati come da abbattere sia perché l’amministrazione stessa ha proceduto all’iter di analisi e di abbattimento senza rispettare la normativa di riferimento considerando anche che l’area della Villa Comunale è soggetta a vincolo paesaggistico.

A rivelarlo sono gli atti della Procura della Repubblica di Nola, resa pubblica da un articolo del ‘Cazziblog’ di qualche mese fa, che ha aperto una indagine per presunti reati a carico dell’amministrazione Biancardi, che vanno dalla violazione delle norme sui beni paesaggistici a illegalità gestionali nelle procedure amministrative.

Fu proprio l’ostinazione di Biancardi a voler abbattere a ogni costo per ospitare il Gigli Food Festival (pure quest’ultimo diventato oggetto di indagine penale) entro giugno 2015 a portare al sequestro cautelare da parte della magistratura inquirente non della villa ma dei soli alberi minacciati di abbattimento indiscriminato.

Il procedimento, che fino ad ora non era stato reso noto da Articolo Tre per non inquinare le procedure di indagine e poi reso pubblico dall’amministrazione tramite il Cazziblog, è il n°182/2015 attualmente in corso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola. Tutto è partito da una serie di esposti presentati nel corso del 2014/2015 a nome dei cittadini a cura dell’Osservatorio Democratico Articolo Tre.

Altro procedimento, in questo caso amministrativo, è attualmente in corso presso la Soprintendenza alle Belle Arti e il Paesaggio della Città Metropolitana di Napoli per dichiarare la Villa Comunale, e gli alberi in essa viventi, bene di interesse storico/monumentale.

Sono, quindi, il procedimento presso la Soprintendenza e l’inchiesta penale della Procura della Repubblica a rendere attualmente impossibile all’amministrazione Biancardi di abbattere gli alberi. E lo stesso sequestro è frutto della sussistenza di elementi di palesi irregolarità, se non illegalità, nella gestione delle procedure amministrative, sempre a carico dell’amministrazione Biancardi.

Insomma, sono state le attività compiute da Biancardi e dai suoi dirigenti a condurre la situazione nell’attuale impasse. Nel corso dell’ultimo anno, l’amministrazione Biancardi, non ha dato alla cittadinanza alcun segnale di voler tentare interventi alternativi di cura e messa in sicurezza, nonostante fosse chiaro che gli alberi non fossero nella condizione di ‘malati terminali’; quasi a sperare che nel frattempo morissero e/o crollassero, cosa che non si è affatto verificata. Gli alberi secolari della Villa Comunale di Nola resistono all’incuria e al disinteresse pubblico.

Nel frattempo, però, l’amministrazione Biancardi continua a spendere somme ingenti per la cura e manutenzione del verde pubblico cittadino. È ciò in linea con gli orientamenti degli anni precedenti: 5.000.000,00 (cinque milioni) di euro per la manutenzione del verde nel periodo 2009/2014 per poi scoprire che gli alberi non sono mai stati curati né monitorati.

Questo a prova che l’interesse dell’amministrazione non è certo quello di tutelare i beni comuni della città e di restituire lo spazio verde della villa ai suoi cittadini ma solo di avere ragione nel proprio intento di abbattere tutti gli alberi della villa e dare il via all’ennesimo appalto per il suo completo rifacimento.

Il Comitato Civico ‘Salviamo il Montezuma’ si è formalmente costituito proprio per garantire la tutela dei beni ambientali della città; per rappresentare gli interessi della cittadinanza presso la Soprintendenza nell’iter di valutazione della Villa Comunale quale bene di interesse storico; per rappresentare i cittadini come soggetto effettivamente danneggiato in sede giudiziaria, costituendosi rispetto all’inchiesta per presunti reati nella gestione e manutenzione del verde pubblico della Villa Comunale in particolare e del patrimonio ambientale cittadino in generale.

Il Comitato Civico ‘Salviamo il Montezuma’ è aperto a tutti i cittadini di Nola che vogliano impedire la perdita irreversibile del patrimonio ambientale e monumentale della Città dei Gigli; non è una iniziativa ‘contro’ l’amministrazione ma ‘in favore’ dei beni comuni ambientali; una forma di partecipazione della cittadinanza alle iniziative di tutela dei monumenti viventi della città e che l’amministrazione Biancardi non sembra considerare adeguatamente. Ancora adesso la speranza dei cittadini impegnati in questa lunga vertenza, è di riscontrare una inversione di rotta dell’orientamento dell’amministrazione rispetto alla tutela del patrimonio ambientale.

Appuntamento giovedì 2 giugno, alle ore 10;30, presso lo spazio esterno de ‘Antica Dogana’ presso piazza Duomo, per la conferenza di presentazione del Comitato Civico ‘Salviamo il Montezuma’.

Per informazioni: redazione@areanolana.orgwww.areanolana.org/salviamoilmontezuma

L’ufficio Stampa del Comitato Civico Salviamo il Montezuma