NOLA: SUPERARE LO STALLO, PASSO OBBLIGATO . GIGLI, LA CRISI DELLA FONDAZIONE FESTA DEI GIGLI

NOLA: SUPERARE LO STALLO, PASSO OBBLIGATO . GIGLI, LA CRISI DELLA FONDAZIONE FESTA DEI GIGLI

Maurizio Barbato

Da oltre sei mesi l’avv. Raffaele Soprano ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Presidente della Fondazione Festa dei Gigli. Dopo circa quattro anni dalla costituzione dell’ente quella dell’avvocato risulta essere la terza dimissione registratasi nel CdA.

L’istituto ha necessità di designare quanto prima un successore considerato l’imminente kermesse 2018 che richiede aspetti decisionali da gestire. Tra i motivi che hanno determinato la decisione di Soprano, guida responsabile e di garanzia, la mancanza di una sede e di una struttura di lavoro che, in questi anni, non hanno favorito l’attività del Consiglio di Amministrazione.

La Fondazione ha, per statuto, il compito di valorizzare e promuovere la conoscenza della Festa dei Gigli in ambito nazionale e internazionale. Essa è stata istituita con l’obiettivo di creare un Ente che agisse con indipendenza rispetto a condizionamenti politici, dotata di piena autonomia statutaria e gestionale. Gli obiettivi posti in capo all’Istituzione, dunque, comportano un’attività vasta e complessa, un intenso lavoro di responsabilità in cui confrontarsi con numerose professionalità appartenenti ai più variegati settori e con le associazioni presenti sul territorio, un compito che richiede redazione di atti, di deliberazioni, di gare, etc. Chi allora dovrebbe svolgere il lavoro che c’è dietro un’organizzazione così articolata? E quanto si può chiedere al volontariato ed alla spontaneità dei professionisti incaricati alla guida del CdA?  Prima dell’istituzione della Fondazione, l’attività di organizzazione veniva svolta dagli uffici comunali in cui, per costituzione, esiste una struttura gerarchica di gestione: dirigente; responsabile del procedimento; segreteria. Tali uffici consentivano di fronteggiare una simile mole di lavoro e, anche lì, non senza difficoltà. Oggi, invece, la Fondazione Festa dei Gigli, costituita da un Consiglio di amministrazione di 7 membri non remunerati, dovrebbe dare corso alle stesse decisioni e provvedimenti per la valorizzazione della festa e per il funzionamento della gestione ordinaria senza una struttura organizzata di lavoro. Manca, in parole povere, un ufficio dedicato e strutturato con mezzi e con le figure professionali previste dalla normativa, che rendano concretamente la Fondazione una “entità dotata di piena autonomia statutaria e gestionale”. L’assenza di una struttura, atta a sostenere la significativa attività che è necessario svolgere, rallenta il suo operato e costringe a richiedere supporto agli uffici comunali, contravvenendo ai  principi di indipendenza e autonomia, che ne sono il fondamento e la ratio costituiva. C’è, inoltre, da non sottovalutare la circostanza che tali condizioni di lavoro inadeguate, non solo non consentono il raggiungimento degli obiettivi auspicati, ma generano una diffusa insoddisfazione nell’opinione pubblica e annullano finanche i pure importanti risultati ottenuti con molta fatica. La Fondazione potrebbe rappresentare un vero e proprio istituto di gestione super partes della Festa, un organo istituzionale di confronto con altre realtà nazionali ed internazionali di cui la città potrebbe vantarsi.Ad oggi appare solo un “brand” senza un’ossatura portante, costituendo una effimera passerella sulla quale chi sale può rischiare facilmente di cadere.