Operazione “Madonna nera”, chiusa l’udienza preliminare. Un rinvio a giudizio anche a Mugnano del Cardinale. Ecco di cosa si tratta

Operazione “Madonna nera”, chiusa l’udienza preliminare. Un rinvio a giudizio anche a Mugnano del Cardinale. Ecco di cosa si tratta

Si è chiusa con tredici rinvi a giudizio l’udienza preliminare per l’operazione Madonna Nera, quella eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Avellino agli ordini del capitano Francesco Pirronti. Il Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Fabio Massimo Del Mauro sia per la banda che avrebbe compiuto una decina di furti in città e nell’hinterland che per gli acquirenti della refurtiva, tutta recuperata per la maggior parte dai militari della stazione di Avellino agli ordini del luogotenente Bruno Ronca.

Ai furti già contestati nella misura cautelare, confermata tra l’altro anche dai magistrati del Tribunale del Riesame di Napoli, si sono aggiunti anche altri due colpi, avvenuti in trasferta a Pontelandolfo in provincia di Benevento e a Montefredane il 13 agosto 2016. Tra i «colpi» ricostruiti dalle indagini dei Carabinieri di Avellino ci sono infatti anche quello di una carta bancomat all’interno di una vettura in Contrada Cerquella a Benevento. Undici capi di imputazione quelli relativi alla ricettazione. Ogni tipo di provento dei furti, in particolare attrezzature agricole, quelle che finivano sul mercato nero dei prodotti piazzati dalla banda dopo i furti all’interno delle abitazioni. Una cinquantina di prodotti quelli recuperati nel corso delle indagini dai militari dell’Arma. Ora per tutti i diciassette indagati c’è il rischio di un processo per i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Avellino. Gli indagati sono tutti residenti tra la città capoluogo e l’immediato hinbterland (Aiello del Sabato, Capriglia, Altavilla Irpina, Grottolella, Candida, San Michele di Serino, Santo Stefano del Sole, Parolise, Mugnano del Cardinale). L’operazione denominata “Madonna Nera” (prende il nome dal noto dipinto recuperato la scorsa estate), sviluppata dai Carabinieri della Stazione di Avellino agli ordini del luogotenente Bruno Ronca e coordinata dalla Procura di Avellino, ha inferto un altro duro colpo alla criminalità. (fonte Corriere dell’Irpinia)