ORTI URBANI: COSA SONO E COME CREARNE UNO AD HOC PER LE NOSTRE ESIGENZE

ORTI URBANI: COSA SONO E COME CREARNE UNO AD HOC PER LE NOSTRE ESIGENZE

 Creare Orti Urbani sta diventando sempre più di moda, infatti, ridisegnare l’immagine delle città attraverso questo progetto, sta diventando un fenomeno sempre più seguito da Comuni e cittadini, per coltivare la bellezza dei luoghi e quella dei gesti, con idee innovative che incontrano la tradizione, in nome della sostenibilità per ottenere una vita migliore per tutti.

Coltivare gli alimenti per se stessi e la propria famiglia, significa prendersi cura di chi si ama. Mostrare amore per la terra e per le azioni antiche, le tradizioni che si portano avanti da secoli è un ritorno alla natura. Quando questo avviene in ambiente cittadino ha un significato ancora più importante. Restituire terra alla terra, riportare la natura dove esiste solo il cemento ci fa tornare a credere che tutto si possa ancora fare, ricostruire, cambiare.
Vedere il verde che nasce sopra i palazzi, in mezzo alle case e alle strade fa respirare speranza e dona alle persone autostima riportando l’uomo alle sue origini quando il lavoro era destinato a portare cibo e salute in famiglia, non oggetti seppur belli spesso sono inutili e ci distolgono dalla reale vita quotidiana a contatto con le persone e la madre terra.

Cosa sono gli orti urbani
Gli Orti Urbani, sono spazi verdi più o meno grandi ai margini delle città, sono proprietà dei Comuni, che li danno in gestione a coltivatori non professionisti, che ne fanno richiesta.
Gli Orti Urbani sono destinati principalmente alla produzione di frutta, ortaggi e fiori, per un uso personale del coltivatore. Vengono affidati, dopo aver fatto richiesta attraverso l’emissione di bandi con il pagamento di un piccolo affitto.

Rappresentano un nuovo concetto di agricoltura, che prevede di vivere in modo sano e di stare a contatto con la natura, ma, soprattutto che vede il cittadino protagonista nella coltivazione e del raccolto nel proprio orto, in terreni che sarebbero stati lasciati a morire nel degrado.

I punti a favore degli Orti Urbani sono quello di sensibilizzare i giovani verso un’idea di città sostenibile e più Green e, quello per i meno giovani, che tramite gli Orti Urbani hanno la possibilità di fare attività fisica, producendo alimenti più sani. Altri vantaggi sono quelli di impiegare il proprio tempo libero, favorisce lo scambio di conoscenza con nuove persone, in più, lavorando negli orti si impara le stagionature dei prodotti, oltre che a porre un freno alla cementificazione e permettendo di riutilizzare luoghi abbandonati e inutilizzati.

Storia degli orti urbani
I primi Orti Urbani nascono durante l’800. Verso la metà del secolo in Germania, nascono degli spazi riservati solo ai bambini chiamati Kleingarten, ma il progetto dell’Orto Urbani vero e proprio inizia a diffondersi grazie all’idea e all’attività del Monsignor Jules Lemire, che era un uomo di grande cultura e un politico. Questi Giardini venivano chiamati Jardin Ovrieurs e avevano lo scopo di coltivare l’orto come fonte alimentare ed economica e avevano lo scopo di considerare l’orto come forma di arricchimento del rapporto familiare perchè il giardino, all’epoca, era il mezzo e la famiglia era lo scopo.

In Italia questo fenomeno arriva nel periodo Fascista, nel bel mezzo della II Guerra Mondiale, quando Mussolini fa partire la campagna per gli Orti di Guerra, infatti, il verde pubblico veniva messo a disposizione della popolazione per coltivare, con l’obiettivo di non lasciare incolta la terra.

Dopo il periodo Fascista, non si trovano più tracce di iniziative associative simili, fino ad arrivare ai nostri giorni, dove la situazione sembra essere cambiata, infatti nel 2011, è divenuto possibile partecipare a iniziative simili solo nelle grandi città, nel 2013 secondo una ricerca di Coldiretti, i terreni dedicati a queste iniziative avevano raggiunto i 3,3 milioni di metri quadri di terreno, fino ad arrivare nel 2015 ad avere più del 46% degli Italiani che coltiva spazi verdi.

Insomma, un fenomeno in forte sviluppo ed espansone nel territorio Italiano. In Germania, nel 2003, all’Università di Humboldt di Berlino viene creata la prima cattedra dedicata agli Orti Urbani.

Tipologie di Orti Urbani
Le tipologie di Orti Urbani sono molte e sono diverse tra loro:
Orti Condivisi: Sono realtà organizzate, dove i diversi utenti utilizzano le stesse aree agricole che vengono suddivise, condividendo la stessa struttura, attrezzi e aree comuni.
Orti in balcone e terrazza: Sono orti di singoli cittadini che sfruttano in modo creativo balconi, terrazze e aree condominiali per la coltivazione.
Orti sociali: hanno l’obbiettivo di creare punti di aggregazione attorno all’agricoltura biologica. Si distinguono dagli altri Orti Urbani perché sono spazi verdi destinati all’orticoltura e favoriscono l’incontro di cittadini di tutte le età.
Orti didattici: Sono spazi dove i bambini possono imparare a seminare e vedere crescere gli ortaggi, piantare e imparare la coltura di ortaggi.
Gli alunni possono osservare la natura, con i suoi ritmi, il ciclo delle stagioni e possono cimentarsi in attività manuali che stimolano nuove abilità. Questi orti sono molto utili per insegnare il lavoro di gruppo e per coinvolgere anche i ragazzi diversamente abili.
Orti terapeutici: Sono aree verdi ai fini terapeutici, create da strutture ospedaliere, casa di cura e centri diurni, sono pensate per aiutare la guarigione dei pazienti, in quanto, studi provano che le piante aiutano in molti campi, da quello intellettivo psicologico a quello fisico, da quello emozionale a quello sensoriale, per un miglioramento generale del paziente.
Orti aziendali: Sono aree verdi create dalle grandi aziende per portare effetti benefici sui dipendenti, che durante le ore di lavoro, possono occuparsi di giardinaggio, allenatando le tensioni e liberando la mente, favorendo la socializzazione tra colleghi e puntando ad una corretta alimentazione.
Orti rialzati: Sono fazzoletti di terra rialzati sul piano del suolo che si possono creare autonomamente. Questi Orti permettono di coltivare ortaggi anche su terreni che non sarebbero stati produttivi.
Sono indicati sia nei periodi estivi, che offrono più protezione contro i parassiti, sia in inverno, che proteggono la coltivazione dal freddo, offrendo molta più luminosità.
Orti Verticali: Sono soluzioni adottate per centri commerciali, aziende e alberghi. Consentono di coltivare sulle facciate della struttura o delle abitazioni e consentono di coltivare molte varietà di piante tra cui quelle ai fini alimentari. Uniscono i vantaggi estetici, oltre ad assorbire i raggi ultravioletti, l’anidride carbonica e il calore con un risparmio energetico evidente.

Bisogni e strumenti di un Orto Urbano
Per realizzare un Orto Urbano con successo sono necessari attrezzi e sementi. Una volta seminato è bene dotarsi di molta pazienza, perché prima di vedere i primi risultati bisogna annaffiare con regolarità.
Assicurarsi che il terreno riceva il giusto calore e seguire costantemente l’orto per togliere le erbacce che si formano con il tempo.

Per lavorare l’Orto Urbano non si deve temere di sporcarsi le mani e inoltre, è necessario avere attrezzi pratici e semplici specifici per la lavorazione come: rastrellino a cinque denti, estirpatore, zappetta a lama quadrata con tridente, rastrellino a tre denti, palettina larga, trapiantatore largo, forbici per siepi e da potatura e innaffiatoio.
Per piantare in giardino e per i prati gli attrezzi specifici sono: pianta bulbi, piantatoio, ramazza, tagliabordi a mezzaluna e scopa di metallo; mente per potare gli attrezzi giusti sono: tagliarami e coltello da giardiniere.
Gli attrezzi vanno sempre curati, per questo, per una conservazione nel tempo è bene non lasciarli all’aperto esposti a pioggia, freddo e gelo che potrebbero deteriorarli e ogni tanto vanno affilati e unti con un pochino di olio per un miglior funzionamento.

Per quanto riguarda la concimazione e le sementi, un buon concime è necessario per un ottimo orto urbano, può essere mimeralico e organico.

Il concime organico è migliore, più facile da usare e da trovare in commercio. In genere si trova in campagna dove si può scegliere tra quello bovino e quello equino, che sono entrambi ottimi.
Per quanto riguarda le sementi si possono trovare nei negozi di giardinaggio e spesso nei supermercati, in buste dove si trovano scritte tutte le informazioni per semimare, come le istruzioni sul retro della busta, i tempi di semina, il tipo di irrigazione e l’esposizione al sole, inoltre, troviamo scritta anche la freschezza del seme.
È consigliato, non lasciare le buste aperte dopo l’utilizzo, se non vengono utilizzati tutti i semi, in quanto, l’umidità potrebbe deteriorare il contenuto della busta; inoltre è consigliato acquistare i sementi perchè più economico rispetto all’acquisto di piantine di vivaio.