PAPA FRANCESCO in BRASILE. Una visita, una passeggiata o un grido di allarme? di Antonio Tulino

PAPA FRANCESCO in BRASILE. Una visita, una passeggiata o un grido di allarme? di Antonio Tulino

PAPA FRANCESCO in BRASILE. Una visita, una passeggiata o un grido di allarme? di Antonio TulinoL’occhio della chiesa rivolto sul Brasile, ha condotto Papa Francesco tra le Vie di Rio de Janeiro, illuminando una realtà altrimenti affidata all’oblio della ovvia conoscenza. Non poche difficoltà presenterà all’occidente industrializzato la visita del Papa. Non senza effetto risulteranno le sue parole per la politica mondiale, afflitta da una …sclerosi preoccupante, che spoglia i popoli e favorisce i potenti. Ci sono, al primo impatto, due visioni da confrontare : quella emersa dall’occhio delle telecamere e quella raccontata dai media. La prima, fedele, drammatica, travolgente, vera, ha fatto pulsare le vene a quanti considerano l’umanità un complesso vitale, articolato, difficile, sensibile, capace di emozioni e richiami antichi. La seconda, affidata alla cronaca, al sentire del giornalista, ha contaminato immagini eloquenti che parlavano da sole. E allora la verità è stata mediata e a volte stravolta. Ma quello che in queste ore si sta consumando è la condanna della letargia, per mano della chiesa e del vescovo di Roma. E’ Papa Francesco che infiamma lo spirito di quelle genti, assiepate al suo passaggio e che desta speranze alle favelas abbandonate alla propria disperazione e degrado, facendo leva sulla forza evocativa del suo nome, oppure, è la chiesa, con la sua capacità di leggere l’umanità, nei momenti cruciali dei cambiamenti epocali, mettendosi ai suoi lati, non contrapponendosi ad essa, facendo lievitare la sua sofferenza e l’anelito della speranza, interpretandone i desideri, le aspirazioni, le grida di dolore e disperazione, a prevalere ? Qualunque risposta noi daremmo sarebbe la costituzione di un parte contro l’altra e sbaglieremmo comunque. La chiesa e il suo vescovo si calano nelle tenebre della notte, del capitalismo pestifero e affamante, per legittimare la loro presenza di luce e speranza. La chiesa e il Papa interpretano la voce dei vangeli e rendono attuali i messaggi di pace e speranza. Rio de Janeiro diviene la nuova Gerusalemme e sulle strade asfaltate della ricchezza, che fa gridare al miracolo del BRIC, si contrappone, grazie a Bergoglio, la polvere, la miseria, la tragedia, la disperazione di tutte le periferie del mondo. Di colpo l’ovvio diviene cocente attualità e nessuno potrà dire non ho visto, non ho avvertito. Neppure gli Statisti e i dotti potranno pensare che quelle manifestazioni sono il segno del facile populismo . Il Papa tramite questo viaggio, targato GMG, sta rappresentando la moderna via Crucis, addossandosi sulle spalle tutti i peccati di questo mondo infame, ingiusto e sordo verso la sofferenza. La croce che lo piega non svilisce nei saloni delle diplomazie, non arretra tra le folle assiepate, né si arresta davanti alle vampate maleodoranti provenienti dalle mai sconfitte bidonville, tutte uguali, siano esse in Brasile o a Napoli o a New York. L’uguaglianza della miseria e della disperazione, sparse per il mondo, contro le disuguaglianze della ricchezza e della potenza senza volto. E loro i giovani, il seme delle moderne sfide, come onde di un oceano in agitazione, s’infrangono con la loro originaria forza, sulle spiagge di capocabana divenute miracolosamente le sponde del Giordano e raccolgono l’esodo dei diseredati, gli afflitti, i senza patria. La forza del cristianesimo contrapposta alle ideologie marxiste e libertarie? ovvero, Bergoglio moderno rivoluzionario, che incalza gli eventi della storia? Sarebbe una lettura scorretta e manichea se facessimo prevalere un aspetto ambivalente e settario. No. Ogni momento storico ha avuto i suoi protagonisti. Oggi, come sempre è accaduto nella storia, prevalgono le culture, i movimenti, gli interessi. L’occidente ha deciso, tramite le proprie dottrine economiche, di rafforzare le classi dominanti, ai danni del popolo, e ha coniato regole e dettati in tal senso. E’ la storia che si ripete. Oggi si tenta di portarla indietro di duecentocinquant’anni, favorendo politiche neoclassiche, neo liberiste, neo conservatrici, i cui effetti riverberandosi sul popolo lo riportano allo stato feudale. Ma sbagliano i governi a perpetrare queste insane politiche a inseguire strade perigliose e insicure. I fascismi, quali espressioni di sistemi autoritari al servizio dei potenti, hanno sempre trovato il loro epilogo nella polvere della storia. Lo sviluppo dell’intera umanità può essere, dev ’essere, coniugato con le leggi della natura, ed essere sostenibile con il futuro. La chiesa con i suoi messaggi sta lì ad insegnarcelo : Francesco evoca la povertà, l’ambiente, il rispetto del lupo, la dignità del saio. E le mani che s’intrecciano, le grida che si alzano, i cuori che palpitano sono ben diversi da quelli di Wall Street. Messaggi eloquenti per quanti vogliono leggere. Insulsi e fastidiosi intoppi per quanti dai loro grattacieli hanno visto soltanto una macchina sfrecciare tra la folla. Guai a loro se non  hanno avvertito il grido lacerante proveniente da essa. (Antonio Tulino)