Parrucchieri e acconciatori di Caserta lanciano l’appello del troppo abusivismo e del lavoro nero

Parrucchieri e acconciatori di Caserta lanciano lappello del troppo abusivismo e del lavoro nero

di Giuseppe De Carlo 

Molti professionisti della bellezza della provincia di Caserta, che nei mesi di lockdown sono stati costretti a chiudere le loro attività commerciali, ora devono affrontare anche la cruda realtà di molti parrucchieri abusivi che si stanno arricchendo a discapito di quello regolari. Una piaga dilagante che da sempre attanaglia questo settore che però con l’emergenza sanitaria del Covid-19  ha visto l’abusivismo impennarsi del cinquanta per cento, un dato empirico ricavato dalle continue segnalazioni ricevute dalla Confcommerciona partire dal lockdown. Le associazioni di categoria hanno reagito immediatamente cercando di avviare da subito un interlocuzione con la Prefettura di Caserta. Infatti, sarebbero tanti  gli esercenti abusivi che operano indisturbati in tutto il territorio provinciale a discapito di quelle imprese di acconciatura, che non solo oggi, ma sempre, operano nel rispetto delle regole, sia dal punto di vista della formazione obbligatoria , sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei loro locali e salvaguardano la salute e i propri clienti. Un appello da parte della Federparrucchieri per fermare il fenomeno dei parrucchieri abusivi, tra questi ci sono ex titolari di coiffeur che, messi in ginocchio dal lockdown, non sono riusciti neanche piú a riaprire i loro saloni e hanno iniziato a lavorare in nero a domicilio oppure dipendenti in cassa integrazione che arrotondano andando a casa delle clienti. Inoltre, c’è anche da considerate la non apertura di saloni e centri che sono aperti pur non avendo i requisiti richiesti dalle vigenti normative anticovid. Addirittura in molti allestiscono le loro attività nel  garage e nei sottoscala. Quelli che hanno avuto piú fortuna sono quelli che lavoravano abusivamente già prima del lockdown e che durante la quarantena hanno visto crescere il numero degli appuntamenti, a causa della chiusura di tutti i coiffeur. Molte persone scelgono pure gli acconciatori abusivi per i prezzi che sono vistosamente inferiori a quelli che pagano le tasse regolarmente e i costi dell’attività. Il fenomeno dell’abusismo diventa sempre più preoccupante che rischia di innescare un circolo vizioso con conseguenze drammatiche per l’intera categoria. Da qui il grido di allarme di Confcommercio e di Federparrucchieri che chiedono alle istituzioni e alle forze dell’ordine un segnale incisivo e un impegno concreto. Il Presidente di Federparrucchieri denuncia che “la situazione è drammatica e si è perso il cinquanta per cento dei clienti, non è più possibile soprassedere. Occorre un intervento mirato e una presa di posizione forte da parte delle autorità. Speriamo di poter intravedere al più presto degli spiragli in questa battaglia difficile ma fondamentale per il futuro della categoria”. Caro Stato visto che pretendi tanto dai parrucchieri regolari in termini di tasse e controllo allora attivati ad eseguire i controlli sugli abusivi che stanno facendo una concorrenza sleale di chi lavora, in regola con le tasse, nel campo dell’acconciatura. I parrucchieri non si perdono d’animo e chiedono sempre maggiori controlli delle forze dell’ordine e delle polizie locali. Basta con la parola ABUSIVISMO!