Pietro Foglia e Gaetano Manfredi, voci della politica e della cultura dei territori saliti alla ribalta negli ultimi giorni

Pietro Foglia  e Gaetano  Manfredi,  voci  della politica e della cultura dei territori saliti alla ribalta negli ultimi giorni

Pietro Foglia  e Gaetano  Manfredi,  voci  della politica e della cultura dei territori saliti alla ribalta negli ultimi giorniLa convergenza dell’impegno e dell’interesse di tutte le rappresentanze dei partiti e movimenti politici costituisce la prospettiva del patto di “fine legislatura” per il Consiglio regionale della Campania; prospettiva disegnata dall’on.le Pietro Foglia, neo-presidente dell’assemblea del Centro direzionale di Napoli, ad un anno dalla scadenza del ciclo apertosi con il mandato elettorale del 2010. Un obiettivo, per il quale Foglia  punta a connotare il ruolo istituzionale, che gli è stata conferito, imprimendo il necessario slancio ed impulso all’attività legislativa, che costituisce il ruolo prioritario dell’assemblea.

   Una scelta dovuta e doverosa, mirata sul recupero della dignità e della centralità della politica, intesa nel senso più lato e pregnante possibile di significato, a fronte di quello ch’è stato in questi quattro anni il cammino tutt’altro che lineare, con cui si è sviluppata l’attività consiliare. Un percorso, in cui si sono inserite le vicende dei cosiddetti “rimborsi elettorali”, da cui sono stati coinvolti tutti i gruppi politici dell’assemblea, anche per le inadeguatezze e i “vuoti” di carattere normativo e regolamentare in materia, per finire alle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto vari consiglieri, di centro-destra e di centro-sinistra, e segnate da provvedimenti restrittivi. E senza dire delle fibrillazioni e conflittualità interne alla pur larga maggioranza di centro-destra, con l’”incomprensibile” stato di “separazione” del gruppo di Forza Campania….”uscito” da Forza Italia.Uno scenario di frequenti convulsioni, bilanciato in positivo dalla tenuta della Giunta di palazzo Santa Lucia, per la quale è stata – ed è- decisamente premiante la larga e qualificata matrice tecnica, di cui danno testimonianza i significativi risultati conseguiti sul versante del risanamento economico-finanziario dell’Ente-Regione, mentre restano aperti i complessi ambiti del trasporto pubblico locale e dell’utilizzo dei fondi economico-finanziari dell’Unione, gravati da problematiche che vengono da lontane e diffuse insufficienze sul piano della linearità della programmazione e degli obiettivi e, più ancora, sul piano della “governance” trasparente.

   I provvedimenti normativi, da condurre in porto nell’immediatezza, essendosi il relativo iter interrotto per la pausa pre-elettorale del 25 maggio, riguardano in particolare i piani paesaggistici, in funzione delle prioritarie esigenze della tutela dei territori e della valorizzazione dell’ambiente, il turismo e il collegato alla legge finanziaria dell’anno in corso. E la disciplina dei piani paesaggistici, attesa da anni, insieme con quella per il turismo rappresenta un fattore di pre-condizione essenziale e strutturale, per promuovere lo sviluppo sociale ed economico, collegato con il vasto patrimonio dei beni culturali e delle risorse ambientali, che vanta la Campania, nelle aree di costa e nelle aree interne; patrimonio, le cui potenzialità sono ancora largamente “inespresse” per le decennali assenze della politica e della buona amministrazione, rispetto ai distinti contesti delle competenze e delle funzioni degli Enti locali.

    Foglia, ingegnere di professione, ha maturato, appena laureato, significative esperienze di lavoro e di ricerca scientifica negli Stati Uniti d’America; in rappresentanza della Democrazia cristiana, tra gli anni ’70 e ’80, è stato consigliere comunale- sui banchi della minoranza alla maggioranza della Sinistra unitaria- e poi sindaco di Baiano. E’ stato dirigente della Cassa del Mezzogiorno, prima, e poi di AgenSud, oltre che presidente del Consorzio-Asi di Avellino. E’ il primo firmatario della proposte di legge per la riforma dei consorzi delle aree di sviluppo industriale e per la ridefinizione delle Comunità montane, da trasformare in Unioni dei Comuni montani, ampliandone ruoli e funzioni, quali Enti di primo livello, sottraendole allo status di Enti delegati toutcourt. Foglia è stato tra i più sensibili promotori dell’istituzione del Comune unico di Montoro, “nato” dalla ri-composizione delle municipalità di Montoro Superiore e di Montoro Inferiore, alla luce dei dispositivi combinati della specifica legge regionale della Campania. Eletto consigliere regionale nelle liste dell’Unione di centro, con successiva adesione al Nuovo centro destra, Foglia ha presieduto in questi anni la commissione ordinaria per l’agricoltura.

   Nel contesto della realtà di Baiano, per il ruolo istituzionale sovra comunale assunto Foglia si pone sulla scia di due parlamentari alla Camera dei deputati, Vincenzo Boccieri e Stefano Vetrano. Il primo- in Irpinia- fu una figura di rilievo nel primo decennio del ‘900, interprete delle istanze del popolarismo cattolico, propugnate da don Luigi Sturzo. L’elezione di Boccieri nella lista del partito del sacerdote di Caltagirone fu espressa dal voto di censo, secondo la legge del tempo, per la quale l’esercizio di elettorato attivo e passivo era riconosciuto soltanto ai detentori di determinate condizioni di ricchezza immobiliare e mobiliare, secondo i previsti parametri. Era l’esercizio, che valeva, per dirla nel linguaggio corrente dei tempi andati, per i possessori di “case, terre e cavalli”. Vetrano è stato parlamentare per due legislature, in rappresentanza del Partito comunista italiana, negli anni ’60, eletto nel collegio di Avellino-Benevento-Salerno, ovviamente a suffragio universale, secondo la legge dello Stato democratico e repubblicano.

Pietro Foglia  e Gaetano  Manfredi,  voci  della politica e della cultura dei territori saliti alla ribalta negli ultimi giorniDalla sfera istituzionale della maggiore espressione delle Autonomia locali, qual è l’Ente-Regione, i riflettori si orientano sull’Università degli Studi Federico II, per il cui Rettorato è stato eletto Gaetano Manfredi,  uomo di cultura scientifica e di ingegneristica, che onora Nola, la città natia, in cui vive e risiede. Un’elezione, che, pur nell’unicità della candidatura, ha polarizzato 1914 voti, pari al 90 per cento dei voti espressi da 2127 votanti su 2706 aventi diritto. Un riconoscimento di alto livello e conclamata credibilità per Manfredi, che, con i suoi cinquanta anni, è il più giovane rettore, chiamato a reggere il delicato e complesso contesto della Federico II, tra i più importanti Atenei nazionali ed europei per prestigio culturale e storia plurisecolare, anche se risente delle generali criticità, da cui sono attraversate tutte le Università e segnatamente quelle meridionali; condizione, che si colloca nel più generale quadro della crisi sociale ed economica del sistema-Belpaese.

   Un compito, quello di Manfredi, che non solo esige forte impegno a 360°, ma anche e soprattutto congrue attitudini di “visione lunga”, per rilanciare in pieno il ruolo della Federico II nel fronteggiare le sfide del Terzo Millennio. E’ la prospettiva, a cui si rapportano quelle condizioni di articolata offerta didattica e dei saperi, basilari per innescare i cammini virtuosi dell’alta formazione, con cui si alimenta il valore umano e sociale delle giovani generazioni; offerta, da rapportare al mondo del lavoro e al sistema delle imprese. Un rapporto il cui fulcro risiede nella premialità per lo studio e i meriti.

    Gaetano Manfredi approda alla guida del Rettorato della Federico II, di cui è stato pro rettore, con un curriculum scientifico-culturale di tutto rilievo, dalle funzioni di assistente a quelle di ordinario nella Facoltà d’Ingegneria per la cattedra di Tecnica delle costruzioni e di direttore di Dipartimento. Un percorso, che si è aperto nel 1988, con il conseguimento della laurea nella Facoltà federiciana, discutendo un’interessante tesi- per i profili strutturisti proposti- in Ingegneria sismica: relatore il professore Carlo Greco. Tra i ”grandi elettori” del neo-Rettore, figurano Guido Trombetti, che lo ha preceduto nel ruolo, per il quale è stato appena eletto, e Edoardo Cosenza, anche quest’ultimo docente nella Facoltà d’Ingegneria. Trombetti e Cosenza, a loro volta, fanno parte della Giunta regionale di palazzo Santa Lucia.

   Per  Manfredi, la missione della Federico II è quella che la storia le ha assegnato, al servizio della società e della diffusione delle conoscenze e delle competenze, rinnovando e potenziando il rapporto con Napoli e i territori, nel più generale quadro dell’assetto degli Atenei della Campania. Una linea d’orizzonte tracciata con ricchezza di argomenti socio-culturali dal neorettore e da Guido Trombetti nel pubblico convegno, svoltosi, una settimana fa, nell’aula consiliare del palazzo comunale, a Baiano, focalizzando la funzione economico-produttiva e di crescita civile, che è correlata con lo sviluppo delle autostrade dell’informatica e con quella infrastruttura di qualità, ch’è costituita dalla “banda larga”. Una scelta di campo obbligata, se si vuole che la Campania abbia concrete possibilità di evoluzione complessiva .

   Per i dettagli di…cronaca …familiare, si noterà che Gaetano Manfredi è figlio di Gianfranco, anch’egli ingegnere, senatore dell’Ordine professionale di Napoli, per gli oltre 50 anni di esercizio dell’attività professionale, ma anche amministratore comunale di lungo corso- in rappresentanza del Partito socialista- nella città bruniana; il fratello del neo-rettore, è Massimiliano, parlamentare del partito democratico, eletto nel collegio Nola-Marigliano. Ma, per quanto gli orientamenti di famiglia siano spiccatamente orientati, il professore Manfredi non tiene a rendere pubbliche le eventuali personali opzioni, prediligendo non solo la discrezionalità delle funzioni didattiche e organizzative che svolge, ma anche la riservatezza della professionalità; discrezionalità e riservatezza, che gli sono peculiari. “La politica– dice- è importante. Però, l’Università ha un ruolo diverso, deve avere un ruolo terzo, di confronto”.