“Ricordi Spinosi” di Michele D’Avanzo finalista alla 9° edizione del Festival internazionale del cinema Civitavecchia sez. videoversi 2020.

Ricordi Spinosi di Michele DAvanzo finalista alla 9° edizione del Festival internazionale del cinema  Civitavecchia sez. videoversi 2020.

Il componimento ispirato da una storia vera del prof. Antonio Spinosa piccolo coltivatore e produttore biologico di olio extravergine campano . La cerimonia di premiazione in diretta streaming sulla pagina www.internationaltourfilmfest.it prevista per il giorno11 Ottobre presso hotel San Giorgio di Civitavecchia.
I videoversi dell’autore realizzati con le preziose collaborazione , dell’attore e declamatore Gennaro Calendario e le musiche originali di Catapano Pasquale. Vi mostriamo il video e due commenti critici di Simonetti Luigi e Bartolomeo Di Giovanni

Ricordi Spinosi di Michele D’Avanzo.
E’ il tema fondamentale dell’uomo, che continuamente si interroga sul tempo, il suo passare, ma soprattutto il ritorno attraverso la memoria, che in questo secolo è vista più come demone che maestra di vita. La memoria, è iscindibile dall’uomo, tanto più la si vuole addomesticare, o abolirla, quanto la ritroviamo nel suo scranno, la memoria evoca il nostro vissuto e soprattutto, quando è concepita e riconosciuta come propedeutica diventa portatrice di saggezza, diviene ciò che per sua natura essa “E’ “. L’ermeneutica filosofica, ci invita a porre il nostro “IO” come pretesto per arrivare al testo, all’entimema che si cela dentro ogni forma espressiva. La poesia è il grande mistero, rivelato, e quasi mai interpretato, perchè essa è anche dolore, altro elemento che si continua a rinnegare e crocifiggere, le masse, la mediocrità, non accettano che il ricordo potrebbe essere anche fatto di spine, di malinconia, ma i versi ci invitano a comprendere l’importanza della memoria, e di tutto ciò che appartiene alla essenza animica. Ricordare, dal latino recordari, da cor-cordis, CUORE , per gli antichi il cuore era ritenuto sede della memoria, ed in parte c’è verità, perchè il ricordo, spesso, suscita delle emozioni che sentiamo nel petto, nella sede del cuore, che lo fanno vibrare e pulsare, e allora come è possibile Non ricordare o dimenticare? Nessuno di noi può distruggere la memoria, l’uomo per ogni passo che fa lascia una parte di sè, è proprio grazie al tempo, che quella stessa parte si pone sul palcoscenico dei nostri sentimenti, in questo loco sentiamo tutte le nostre radici intrecciarsi all’unisono. I versi, che hanno un meraviglioso tono nostalgico, a tratti melanconico, sollecitano il nostro spirito a comunicare alla parte materiale, che nulla ha un fine, che siamo eterni, ed appunto la memoria ci ricorda che il nostro passaggio carnale non può negare tutto ciò che è oltretempo.
Bartolomeo Di Giovanni

Il tempo della vita e l’armonia della natura tra “Ricordi spinosi” e l’ansia di un mondo migliore
Il tempo della vita è un tempo in cui la natura si evolve e muta, con una vicissitudine incessante, mentre il mondo è la nostra coscienza di esseri viventi dentro la natura, in cui è scritta la nostra memoria, il senso della storia. “Ricordi spinosi” è una splendida videopoesia in cui si raccolgono i ricordi di un tempo lontano in cui il contadino coltivava la terra con amore, rispettando la natura e dedicandoo le migliori energie di se stesso, ben sapendo che vivere ha un senso quando il lavoro si accorda con il rispetto della natura e con l’amore per il prossimo. L’arte come il lavoro nasce come visione fel mondo e opera dell’intelletto e della mano, guardando lontano, nell’orizzonte del domani. Oggi, invece, il potere economico della Globalizzazione ha trasformato l’ansia e l’avidirà del denaro il generatore simbolico di tutti i valori.
Michele D’Avanzo con la sua opera in immagini e versi ci fa ricordare che, oltraggiando la natura, l’uomo contamina se stesso e trasforma il mondo della vita in un inferno in cui i dannati si scontrano violentemente provocando disastri spaventosi e terribili catastrofi in terra, in mare, in cielo e in tutti i continenti. Anche il cibo diventa un incentivo paradossale all’ingiustizia e allo sfruttamento dell’uomo ad opera dell’uomo. Le risorse della Terra non sono inesauribili. Ma il potere di pochi determina la fame nel mondo, correnti migratorie di dimensioni epocali: riverbero, emanazione e conseguenza di una esecrabile e violenta volontà di potenza, che diventa follia, una terribile manìa. Ascoltando la videopoesia di Michele D’Avanzo, la nostra anima si eleva alla volontà di esprimere l’armonia e la gioia che nascono da grandiosi e sublimi scenari di bellezza che la natura offre all’uomo da millenni e l’arte può aiutarci a comprendere, ammirare e interpretare con amore, mentre un potere assurdo, insano e folle, cerca di distruggere le fonti della vita per rincorrere la morte. L’opera di Michele D’Avanzo non è la sterile malinconia di un passato che non ritorna, ma il desiderio e la speranza che la bellezza dell’arte possa aiutare l’umanità a dare un senso alla vita, per una società diversa in un mondo migliore.

Nola, 7 agosto 2020, ore 22:24
Luigi Simonetti