Sabato 24 febbraio manifestazione contro il circo con animali a Cava de’ Tirreni

Sabato 24 febbraio manifestazione contro il circo con animali a Cava de Tirreni

È arrivato il circo con il suo infelice seguito di schiavi. È tornato, nella nostra città, lo spettacolo più triste del mondo. Ancora una volta a Cava de’ Tirreni saranno in scena esibizioni di animali e ancora una volta, sabato 24 febbraio, dalle 16.30 alle 20.00 circa, attivisti di Veg in Campania e di altre associazioni saranno presenti nei pressi della rotatoria all’incrocio tra via Filangieri e via Gramsci, poco distanti dai tendoni del circo, per spiegare le loro ragioni, che poi sono quelle degli animali. È per loro una prigionia che dura tutta la vita: gli unici momenti di “libertà” sono quelli durante i quali sono costretti, con i metodi violenti tipici di un addestramento forzato, ad eseguire grotteschi esercizi assolutamente contro natura. Il risultato è la noia, la frustrazione e chiari segnali stereotipati. Animali appartenenti a specie che in natura si spostano lungo percorsi di centinaia di chilometri, nei circhi passano l’intera vita negli squallidi vagoni-gabbia dei camion che li trasportano. 

Nel Regolamento per la Tutela ed il Benessere degli Animali di Cava de’ Tirreni, approvato con delibera consiliare n. 11 del 24/01/2013, agli articoli del “Titolo VIII – Circhi e mostre itineranti”, di fatto, se ne vieterebbe l’attendamento, in quanto non ci risulta sia stata emanata alcuna sospensiva al regolamento. Auspichiamo almeno che si vigili affinché vengano rispettate le linee guida per il mantenimento di animali presso circhi e mostre itineranti previste dalla CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione. La sensibilità animalista è in continua crescita ed anche la nostra città è pronta per promuovere una nuova concezione del circo: rivoluzionario, poetico, tra giocolieri, contorsionisti, equilibristi, acrobati e clown. Un mondo onirico fatto di musica, suoni e luci, un circo che metta in luce solo la bravura dei suoi artisti, l’unico in linea con una società che si definisce civile. 

Ricordiamo che il Nelly Orfei, nel novembre 2016, è stato al centro di un blitz a Giugliano in Campania da parte delle guardie zoofile del Nucleo investigativo di Aversa insieme alla Guardia di Finanza. Secondo i media locali, le guardie zoofile avrebbero riscontrato diverse violazioni in tema igienico-sanitario: gli abbeveratoi non contenevano acqua fresca e abbondante bensì putrida e maleodorante; frutta e ortaggi per gli animali erano marci e sparsi a terra mescolati a fango ed escrementi; i cavi elettrici di tutta la struttura, malridotti, si presentavano con guaine di protezione danneggiate in più punti ed attraversavano i ricoveri e i recinti degli animali a diretto contatto con acqua e fango, aumentando il rischio per l’incolumità delle persone e degli animali. I proprietari del circo sono stati portati nel comando della Guardia di Finanza di Giugliano, dove sono stati denunciati per maltrattamenti e sevizie nei confronti degli animali, oltraggio, minacce e lesioni a Pubblico Ufficiale, mentre tutti gli animali in difficoltà sono stati sequestrati e ai titolari è stata comminata una sanzione pecuniaria pari a 110mila euro. 

Consolidate teorie psicologiche e psichiatriche ritengono lo spettacolo circense con animali altamente diseducativo per i bambini, che lo vedono come una vera e propria legittimazione della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, dell’uomo su tutti gli animali. Dove c’è un animale recluso c’è sofferenza e sfruttamento: è l’empatia il valore da trasmettere, non una realtà fatta di esseri senzienti ingabbiati per tutta la vita, la cui volontà viene piegata con la forza delle fruste e della fame solo per il nostro divertimento. Ancora una volta disillusi dalla politica locale e nazionale, come privati cittadini, abbiamo il dovere di attivarci affinché venga alla luce il vero volto del circo ed il sipario sia finalmente alzato anche sul dietro le quinte. Gli animali hanno solo la nostra voce per urlare la loro disperazione. Giustizia e libertà per loro.

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