San Gregorio Armeno, tra sacro e profano spunta la statuetta de ‘A figlia d”o Marenaro”

San Gregorio Armeno, tra sacro e profano spunta la statuetta de A figlia do Marenaro

San Gregorio Armeno, nel storico di Napoli, cuore pulsante ed artistico dell’autentica arte presepiale napoletana, nel prossimo shopping prenatalizio, appassionati e cultori potranno trovare sul banco di  Marco Ferrigno, seconda generazione, la  statuetta di terracotta de  ‘A figlia d”o Marenaro con la sua zuppa di cozze, ovvero  Assunta Pacifico, titolare e volto del noto ristorante di via Foria a due passi dall’antico Orto Botanico e dal Teatro San Ferdinando di Napoli, riconosciuto tra ” 70 Best Restaurants with Pizzeria in the world”.
Un omaggio alla tradizione ed all’arte che il maestro Marco Ferrigno ha inteso raccontare, coinvolgendo anche l’arte della vera cucina napoletana che esprime se stessa con i suoi colori e le sue forme.
La storia de ‘A figlia d”o Marenaro” risale ai tristi tempi della  Seconda Guerra Mondiale, quando Raffaele Pacifico, detto ” Papucc ‘o Marenaro”, insieme alla moglie Maria iniziò con un piccolo chiosco che, da tradizione, proponeva la zuppa di cozze e  ‘o bror ‘e purpo, una sorta di brodo di polpo, servito fumante, per strada, in una tazza con una “ranfatella (tentacolo)” di polpo dentro.
Successivamente, il chiosco divenne un locale in Porta Capuana, parte antica della città e sede, tra l’altro, anche del glorioso Tribunale di Napoli. Qui, a soli sette anni  Assunta iniziò ad aiutare i genitori in cucina che, nel frattempo, si era arricchita dell’offerta di alcuni piatti tradizionali,
Oggi, Assunta Pacifico, continua l’ eredità familiare affiancata da suo marito Nunzio Scicchitano e dai suoi tre figli, Giuseppe, Maria e Carmela, proponendo piatti della tradizione napoletana, alcuni dei quali saranno presentati prossimamente come incrocio tra passato e presente, ricerca e attenzione, esperienza e innovazione.
Carmen Guerriero