San Pellegrino ed Altavilla

San Pellegrino ed Altavilla

San Pellegrino ed AltavillaLe reliquie di San Pellegrino Martire, ucciso in Roma, al tempo dell’imperatore Commodo nell’anno 192, furono portate ad Altavilla, su concessione di Papa Pio VI, nel 1780, da Padre Giuseppe Maria Crescitelli, Maestro Provinciale dell’ordine dei Servi di Maria Addolorata in Monteoliveto di Napoli, prozio del glorioso martire Santo Alberico.
Il Papa, accolta la richiesta, dispose che Monsignor Landini, Vescovo di Porfirio ed Assistente al Soglio Pontificio, accompagnasse il Crescitelli presso le Catacombe di Ciriaca, per prelevare le reliquie di un Martire e trasferirle ad Altavilla. Inizialmente, Landini e Crescitelli avevano orientato la loro scelta sulle reliquie di Sant’Ignazio, che, però, erano state destinate ad altra comunità, come riferisce il generale Ciampa in un suo scritto del 1975.
Per tre giorni di seguito, girando tra le sepolture, i due avevano avvertito un insolito e strano rumore, che individuarono proveniente da un’Arca recante la scritta

“PEREGRINUS MARTYR SUB COMMODO IMPERATORE MACTATUS ANNO DOMINI CXCII”.
(Martire Pellegrino ucciso nel 192 sotto l’imperatore Comodo)

“Aperta l’arca vi trovarono colle ossa l’ampollina del sangue racchiusa in una capsula di legno coverta di carta pecora” (Cirelli, 1873).
Papa Pio VI, informato “sui rumori miracolosi usciti da quell’Urna rinnovati per tre volte, concesse ben volentieri fossero appagati i voti del degno Religioso Padre Giuseppe”. (Cirelli)
Costui, senza indugio portò a Napoli “il sacro deposito di tutte intere le ossa di San Pellegrino coll’ampollina del sangue; e quivi fattolo ricomporre e collocare riccamente vestito all’Eroica in un’Urna dorata, dal Vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Monsignor Domenico Volpe, ne fece dono inestimabile ad Altavilla sua patria”.
L’Urna di San Pellegrino giunse ad Altavilla l’11aprile 1780, accolta nell’antica Chiesa di San Pietro, da dove con una processione solenne fu portata, in via provvisoria, nella chiesa della SS.ma Annunziata; solo successivamente fu sistemata definitivamente nella Chiesa Madre. La traslazione delle Reliquie da Roma ad Altavilla fu documentata da tre autentiche: una di Monsignor Landini e due di Monsignor Volpe. In quella occasione, come attesta il Cirelli, si ottennero dal Papa speciali indulgenze.
L’altare di San Pellegrino fu dichiarato privilegiato in modo perpetuo e fu elargita l’indulgenza plenaria, nel giorno della festa e nell’ottava, per tutti quelli che avrebbero visitata la Chiesa del Santo.
Successivamente Papa Pio VII, con decreto del 21-04-1801, concesse alla Chiesa di Altavilla particolari privilegi:
1. S. Giubileo dal 25 agosto al 1 settembre con facoltà ai confessori di assolvere i fedeli da peccati e casi riservati alla S. Sede Apostolica.
2. Indulgenza plenaria a tutti i fedeli che nelle feste di precetto di Maria SS.ma, del Patriarca S. Giuseppe e dei SS. Apostoli Pietro e Paolo visiteranno la Chiesa Maggiore Collegiata di Altavilla e pregheranno per la pace e l’esaltazione della Santa Chiesa Cattolica.
3. Indulgenza di 7 anni e 7 quarantene in tutti i venerdì di Quaresima e nel venerdì di Passione e l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati a quelli che confessati e comunicati visiteranno detta Chiesa.
La devozione per il Santo martire fu somma sin dall’inizio e la fede dei devoti fu ampiamente premiata da una serie indefinita di grazie e miracoli, la cui eco si estese ben presto fuori dei confini del circondario. Gli Altavillesi, dovunque si sono recati, in Italia e all’estero, hanno diffuso tale devozione e continuano a farlo.
Sant’Alberico Crescitelli nutrì grande interesse e devozione per San Pellegrino, che considerò sempre come un ideale da raggiungere ed un protettore cui raccomandare se stesso e la missione che il Signore gli affidava. La sua accettazione nel Seminario delle Missioni Estere nel 1880, proprio durante le celebrazioni del centenario della traslazione delle sacre reliquie ad Altavilla, fu vista come segno particolare di benevolenza del Martire per il suo devoto.
Coincidenza non fortuita apparve l’arrivo del telegramma dalla Cina, che annunciava la sua morte gloriosa, proprio il 25 agosto, giorno in cui si celebrava e si celebra ancora oggi, la festa del Santo Martire Pellegrino.
Domani ricorre la festa di San Pellegrino. Ieri notte, i battenti, sono partiti dalla città di Avella diretti ad Altavilla Irpina. Ecco un pò di storia su Altavilla e il suo Santo protettore:

Nell’agosto 1896, ai piedi dell’altare di San Pellegrino il piccolo Francesco Forgione, San Pio, a nove anni, immerso in profonda preghiera, assistette alla prodigiosa guarigione di un bimbo deforme.
Dal 1991, per decreto dell’Arcivescovo Minchiatti, è concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che il 3 agosto, anniversario della Consacrazione, visitano la Chiesa Arcipretale e Parrocchiale di Altavilla.
Ancora oggi San Pellegrino continua a richiamare numerosi devoti; i tempi moderni ed i comodi mezzi di trasporto, pubblici e privati, consentono un flusso più razionale che si distribuisce bene sia nell’intero arco dell’anno che nei giorni di solenni festeggiamenti. In verità, anche se il numero dei devoti aumenta, non si registra più il disagio della calca disordinata, come avveniva in passato.
Indubbiamente un forte interesse continua ad essere esercitato dal sempre emozionante rito dei “battenti”.