SANT’Oggi. Giovedì 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX e beato Bertoldo del Monte Carmelo

SANT’Oggi. Giovedì 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX e beato Bertoldo del Monte Carmelo

SANT’Oggi. Giovedì 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX e beato Bertoldo del Monte Carmeloa cura di don Riccardo Pecchia
Oggi 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX (Frederic Gozzelon de Lorraine), 154º papa della Chiesa cattolica; nacque in Lorena (Francia) nel 1020 circa. Federico ebbe una veloce carriera ecclesiastica. Fu arcidiacono di Wazone di Liegi e del suo successore, Teoduino, fino al 1051, quando divenne cancelliere e bibliotecario di papa Leone IX. Nel 1049, quando non aveva ancora 30 anni, fu consacrato cardinale diacono di Santa Maria in Domnica. Fu al fianco di Leone IX nella sfortunata spedizione contro i Normanni, con la battaglia di Civitate, del 1053, e fu legato pontificio a Costantinopoli durante gli episodi che portarono allo Scisma SANT’Oggi. Giovedì 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX e beato Bertoldo del Monte Carmelod’Oriente, nel 1054. Nel 1055 entrò come monaco benedettino dell’Abbazia di Montecassino. Il 23 maggio 1057 divenne abate di Montecassino per volere di Papa Vittore II. Cinque giorni dopo la morte di papa Vittore II, che lo aveva nominato cardinale presbitero due settimane prima di morire, venne scelto per succedergli, nonostante Federico consigliasse caldamente altri degnissimi candidati, tra cui Giovanni Mincio dei Conti di Tuscolo (antipapa Benedetto X), suo amico, che, meno di un anno dopo, gli succederà. Il 2 agosto 1057 fu eletto papa e scelse il nome pontificale di Stefano IX in omaggio a San Stefano Papa, di cui ricorreva la festa, e ignorando Stefano eletto nella numerazione. Durante il suo breve pontificato Stefano si adoperò per favorire la riforma della Chiesa. Per esempio, consacrò cardinale san Pier Damiani, ottimo sostenitore della riforma della Chiesa; si circondò di persone che condividevano la riforma, tra questi Umberto di Silva Candida, nominandolo suo cancelliere, e Ildebrando di Soana (futuro papa Gregorio VII), suo intimo consigliere; si interessò alla patarìa, movimento religioso e politico sorto a Milano nella seconda metà dell’XI secolo contro la simonia (vendita di dignità e cariche ecclesiastiche in cambio di pagamenti in denaro o terreni) e il nicolaismo (concubinaggio e matrimonio dei sacerdoti). Morì all’improvviso a Firenze il 29 marzo 1058.
SANT’Oggi. Giovedì 29 marzo la chiesa celebra beato Stefano IX e beato Bertoldo del Monte Carmelo29 marzo: beato Bertoldo del Monte Carmelo (al secolo Bartolomé Avogadro), nacque a Solignac (Francia) nel XII secolo, da nobile famiglia. Studiò all’Università di Parigi dove si laureò in teologia. Fu ordinato sacerdote, si sentì chiamato a prendere le armi contro gli infedeli. Partì per la Palestina con l’esercito crociato e difese Antiochia dagli assalti saraceni. Durante quella battaglia fece il voto che se l’esercito crociato fosse stato liberato dall’assedio, si sarebbe consacrato a vita religiosa. Attorno al 1154 si recò sul Monte Carmelo, che già in passato era stato sede di comunità cenobitiche, presso la “fonte di Elia” costruì una cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo e assieme ad altri dieci compagni condusse vita contemplativa da eremita in celle costruite attorno alla cappella. Essi si chiamarono i “Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo”. Dopo qualche tempo fu nominato patriarca di Antiochia il cugino di Bertoldo, Aimerio di Limoges, che andò a visitare il Monte Carmelo e nominò Bertoldo primo Priore generale dell’Ordine Carmelitano. In seguito Aimerico prese con sé alcuni monaci di Bertoldo per fondare altre due comunità monastiche carmelitane in Palestina. Lo scrittore ebreo Beniamino di Tudela, nel 1163, riferisce della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, particolarmente devota al profeta sant’Elia e alla Madonna. Nel 1185 il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria, ma evidentemente Foca non parla di eremiti latini, bensì di monaci greci, che erano pure sul Carmelo, ma in luogo diverso. Bertoldo fu un priore molto attento a guidare la comunità più con l’esempio che con le parole o le punizioni. Manifestò sempre un culto particolare per la Beata Vergine, della quale invocava sempre l’intercessione per la protezione dei carmelitani. Infatti era sempre particolarmente preoccupato per il futuro dei cristiani in Terrasanta, sempre in lotta fra di loro e divisi. Un giorno ebbe una visione che gli mostrò alcuni angeli che portavano in cielo sulle loro ali un gran numero di confratelli, che i saraceni avevano ucciso con le loro scimitarre. Morì serenamente sul Monte Carmelo il 29 marzo1195; patrono dei carmelitani.