SANT’Oggi. Lunedì 9 aprile la chiesa festeggia, san Demetrio di Tessalonica e san Liborio di Le Mans

SANT’Oggi. Lunedì 9 aprile la chiesa festeggia, san Demetrio di Tessalonica e san Liborio di Le Mans

SANT’Oggi. Lunedì 9 aprile la chiesa festeggia, san Demetrio di Tessalonica e san Liborio di Le Mans

a cura di don Riccardo Pecchia

9 aprile: san Demetrio di Tessalonica, la passio prima racconta che a Tessalonica, durante le persecuzioni di Massimiano, tra i cristiani arrestati si trovava il predicatore Demetrio. Costui viene mostrato in catene all’imperatore diretto allo stadio per assistere a un combattimento gladiatorio, e rinchiuso per suo ordine nelle vicine terme. Nello stadio un lottatore di gran fama, un vandalo di nome Lyaeus, favorito imperiale, è affrontato dal giovane Nestore, che rifiuta il denaro offertogli da Massimiano perché rinunci a uno scontro che gli sarebbe fatale: Nestore colpisce a morte il gladiatore, e l’imperatore si allontana incollerito; ma, quando gli viene detto che erano state le preghiere di Demetrio a guidare la mano del vincitore, ordina che egli venga ucciso a colpi di lancia nel luogo stesso dove si trovava prigioniero. SANT’Oggi. Lunedì 9 aprile la chiesa festeggia, san Demetrio di Tessalonica e san Liborio di Le MansQui il suo corpo viene seppellito sotto uno strato sottile di terra da alcuni compagni di fede e a lungo dimenticato. Successivamente i miracoli di guarigione che avvengono sul luogo rivelano la potenza del martire, sicché l’eparca dell’Illirico Leone fa ripulire l’area e vi fa edificare una chiesa. La passio altera, pervenuta in un gran numero di manoscritti, aggiunge al primo racconto particolari e circostanze diverse: Demetrio proviene da una famiglia di rango senatorio e percorre una brillante carriera nell’amministrazione imperiale; predica il vangelo nel portico occidentale del Foro di Tessalonica e raduna i discepoli in una sala sotterranea delle vicine terme. Uno di costoro, Nestore, chiede a Demetrio di benedirlo in vista della lotta, prega il suo Dio e uccide l’avversario nello stadio; interrogato da Massimiano, attribuisce al Dio di Demetrio la vittoria: e l’imperatore fa allora mettere a morte prima Nestore e poi Demetrio, il cui servo ne raccoglie il sangue che opera ogni sorta di guarigioni. In seguito l’eparca per l’Illirico Leone, miracolosamente risanato da una grave malattia sul luogo stesso del martirio, vi fa costruire una chiesa; dovendo far ritorno in Illirico, vuole portare con sé una reliquia del santo, ma Demetrio gli appare in sogno e glielo proibisce: Leonzio allora chiude in un cofanetto la clamide imbevuta del sangue del martire e la depone a Sirmio nella chiesa che fa edificare in suo onore. La caratterizzazione di Demetrio come santo militare va dunque probabilmente attribuita alla fama dei suoi miracolosi interventi in armi a difesa della città di Tessalonica contro gli attacchi di Avari e Slavi. Il santo è spesso raffigurato in armatura da soldato romano, sebbene soprattutto le sue prime rappresentazioni lo vedono vestito della semplice clamide diaconale.

SANT’Oggi. Lunedì 9 aprile la chiesa festeggia, san Demetrio di Tessalonica e san Liborio di Le Mansaprile:  san Liborio di Le Mans, nacque a Le Mans (Francia) nel 320 circa, ma si sa poco della sua vita, si sa che è stato il quarto vescovo di Le Mans dal 348 e pare che abbia guarito qualche fedele dal doloroso male facendo espellere le piccole pietre dai reni. Perciò in genere viene rappresentato con l’aspetto di vecchio barbuto vestito da vescovo mentre regge un libro su cui sono appoggiate piccole pietre. Sempre secondo la tradizione il suo episcopato durò ben 49 anni densi di opere di carità e ti attenzione versi gli ultimi, proprio per questa sua attenzione probabilmente è stato poi associato alle guarigioni e alla salute del corpo oltre quella dello spirito. Fece costruire alcune chiese nei dintorni di Le Mans, per cui la sua attività evangelizzatrice fu presumibilmente limitata alla Gallia del suo tempo, fu un instancabile camminatore della fede. Si dice che abbia ordinato 217 sacerdoti e 186 diaconi, questa nota della tradizione vuole soprattutto mettere in luce la sua propensione alla evangelizzazione nella sollecitudine pastorale di rafforzare quanto più possibile la chiesa. San Martino di Tours lo assistette quando morì il 23 luglio 397 d.C.; protettore dei malati della nefrolitiasi o calcolosi renale, malattie della prostata, coliche renali.