Scandone Avellino. Santoli esce di scena, parte la messa in liquidazione.

Scandone Avellino. Santoli esce di scena, parte la messa in liquidazione.

di Lucio Ianniciello

La Scandone fa un ulteriore passo verso la riorganizzazione. Oggi c’è stata una conferenza stampa  nella quale l’ormai ex amministratore unico Gerardo Santoli ha fatto un excursus sul lavoro svolto da lui e dai suoi collaboratori: “L’iter e’ partito lo scorso 26 settembre, data dalla quale io ho ricoperto questo ruolo. Fui chiamato dal Sindaco Festa di concerto con il custode giudiziario Baldassarre e l’ad Sidigas Scalella. Si trattava di una missione impossibile. Il giorno seguente la Scandone esordiva in campionato contro Scauri. Quello che ha fatto il gruppo è qualcosa di unico e irripetibile. In poco tempo è stato allestito un roster e si e’ provveduto alla vita dei ragazzi: fitto, vitto e per alcuni scuola. Sono stati pagati tre lodi, due Bergamaschi e uno Spizzichini senza gravare sulla Sidigas. Sono state onorate due rate di fitto, pagati gli stipendi fino ad oggi. È stata lasciata solo qualche incombenza che si provvederà ad ottemperare. Quindi è giunto il tempo della campagna abbonamenti, sottoscritte oltre 400 tessere. Abbiamo avuto dai 6-700 spettatori di media. Un vero orgoglio, all’inizio non c’era nemmeno il toner della stampante. Poi gli sponsor, grazie a loro abbiamo fatto tutto quanto. Relativamente alle infiltrazioni d’acqua nel palazzetto, alla mancanza dei riscaldamenti e allla corrente staccata sono problemi non imputabili a questa gestione. Da luglio, venuta meno Sidigas, non si è fatta la voltura a carico del Comune. Le bollette risalgono a settembre 2019. Era importante che la squadra fosse in campo. Ecco, in tutto ciò è consistito l’avvio”.

Le ultime vicissitudini che hanno portato alla novità odierna: “L’impegno, giunti a questo punto, era la trasformazione da società professionistica a dilettantistica. Ce lo impone la Fip. Ho convocato una riunione l’11 novembre, il bilancio ha fatto venir fuori che c’era stato l’azzeramento del capitale sociale per erosione dello stesso, di conseguenza non sarebbe stata possibile la trasformazione della società. In questo caso il codice civile stabilisce che l’amministratore deve procedere senza indugio a convocare un’ulteriore assemblea in sede notarile per portare a conoscenza dell’avvenimento. Due le alternative: ricapitalizzazione o messa in liquidazione. Prima ipotesi non possibile e si è proceduto alla seconda, liquidazione della Felice Scandone Spa che si trasformerà in società dilettantistica in liquidazione. Ulteriori passaggi consistono in ricapitalizzazione e riorganizzazione della Scandone entro Primavera. Questo è il percorso. Devo ringraziare i miei collaboratori tra cui Celestino Iannone, Alessandra Iannuzzi, Gennaro Canonino, Angela Del Gaudio ed altri ancora”. Santoli, uscito dalla società dopo il lavoro svolto, passa la parola al liquidatore Luciano Basile.

“La premessa di Santoli è stata chiara. Essenzialmente la mia figura deve garantire l’incasso dei crediti e il pagamento dei debiti, supportati dalla capogruppo. Bisogna salvaguardare i dipendenti Sidigas e Scandone. Importante il piano di ristrutturazione del debito in cui rientra la Scandone che sarà presentato a breve. Abbiamo avuto una grossa collaborazione dai media che si sono dimostrati colonna portante. Si deve continuare in questo modo. L’Avellino calcio i risultati li sta dando, 4 vittorie consecutive. Dobbiamo sostenere il nostro patrimonio sportivo”. L’avellinese Basile prosegue e chiarisce: “La Scandone potrà essere venduta, trasformata in Ssd e ritornare Spa nelle categorie maggiori. Verrà fatta la ricapitalizzazione facendo riferimento sempre alla capogruppo. La Scandone, ribadiamo, é nel piano di ristrutturazione del debito. A proposito di quest’ultimo aspetto: “Ci sarà un elenco di debiti e il giudice dirà che serviranno i soldi. Il flusso di cassa avrà come punto importante la capogruppo Sidigas. Il termine per la presentazione della ristrutturazione sarà metà gennaio, altro 120 giorni per l’omologazione”

Come afferma il liquidatore, i debiti ammonterebbero a 7-8 milioni: “Si sta ottimizzando, bastone e carota. I dipendenti Scandone sono persone squisite”. Tempi più rapidi per l’Us Avellino: “Siamo nel piano, rientreremo. Scalella é disponibile ma ci sono tecnici molto bravi”. I debiti verso l’erario non preoccupano più di tanto, la mole debitoria è stata censita a detta di Basile. Un altro passo è stato fatto, la strada è ancora lunga.