SIRIGNANO. “O Vascio e Cummercio e Sant’ Liunardo e Donna Rosa a Putecara” e la festa di San Leonardo

SIRIGNANO. O Vascio e  Cummercio e Sant Liunardo  e Donna Rosa a Putecara e la festa di San Leonardo

SIRIGNANO. O Vascio e  Cummercio e Sant Liunardo  e Donna Rosa a Putecara e la festa di San LeonardoRosa Colucci Acierno è nata a Sirignano da Rosa Acierno e Andrea Colucci, loro erano  Maestri Gelatai e venditori di Giocattoli per bambini. I genitori erano proprietari in via Marconi, già via Caracciolo, dei 2 vani con servizi, del piano inferiore adibiti a uso Commerciale, dove all’esterno di questi vani è posta un edicola Sacra dove è dipinta a mano e rappresentata su maioliche di Vietri sul mare l’immagine di S Leonardo Abate di Noblac del 1778 a devozione del Popolo di Sirignano e di Don Salvatore Napolitano Parroco di Sirignano. La famiglia Andrea Colucci Acierno sono stati sempre fedeli devoti di S Leonardo di Sirignano. “Era nonna Rosa Acierno a curare personalmente il Nicchio del Santo, mettendo fiori freschi, ceri  e soprattutto la luce perpetua. Poi una volta al mese faceva celebrare la Santa Messa.  Mi è stato raccontato da mia Nonna, perché non ho conosciuto Nonno Andrea, che nonno è stato l’artefice e l’ideatore della Festa di S Leonardo”. A parlare è il signor Michele Acierno, figlio di Rosa Colucci e Carlo Acierno, che continua – “il Nonno oltre ha far Sbandierare con il tricolore tutti i balconi di Capocasale, a sue spese faceva venire a Sirignano da Napoli  tenori e soprani dal Teatro S Carlo di Napoli per i festeggiamenti. Dopo la scomparsa di Nonno Andrea, i miei Genitori Rosa Colucci e Carlo Acierno negli anni 60 aprirono nello stesso locale dove si erano venduti gelati e giocattoli, una antica salumeria e tramandarono così la tradizione di famiglia di commercianti. Un vero successo fu l’inaugurazione, oltre alle autorità civili, militari e religiose  e il popolo di Sirignano, i Commercianti e gli industriali dei paesi vicini definirono la Salumeria: una perla rara  per la sua straordinaria bellezza dei mobili fatti rigorosamente a mano di noce dai maestri falegnami Biagio Napolitano e Alfonso Napolitano. Il bancone con la cella e i vari attrezzi furono fatti e comprati a Napoli, oltre le buste e la carta da regalo personalizzata con scritta “Salumeria da Rosetta”. , Per questo è stata insignita dopo molti anni di varie onorificenze  e oggi siamo  in attesa anche della croce del Lavoro al merito alla sua Memoria. Furono periodi floridi, ma anche periodi difficili fatti di tanti sacrifici, ma San Leonardo ci ha sempre protetti e noi ricambiavamo soprattutto nei mesi freddi lo tenevano al caldo, perché dietro al nicchio che custodisce il Santo c’era il camino sempre acceso. Io ricordo da bambino il giorno della festa di San Leonardo era un continuo via vai di persone nella nostra Salumeria, fuori tante sedie che servivano per far sedere le persone che assistevano alla Santa Messa, il Nicchio addobbato a festa con drappi rossi e mezzo arco di luci. Ai piedi tanti fiori e ceri  e davanti al nicchio una “Guantiera” di argento con le figurine di San Leonardo per le offerte. Poi dopo la messa c’era la piccola banda che allietava la strada del Borgo, e di sera si esibivano noti cantanti Napoletani e di musica leggera Italiana. La festa si è sempre distinta dalle altre  grazie ai fratelli Giovanni e Antonio (e Russulillo) perché sul palco c’è stata sempre un Orchestra e il Mastro di Orchestra che accompagnavano i vari artisti . Nel 1984 ci fu anche la Processione del Santo con il quadro che fu commissionato e sovvenzionato dagli abitanti di Capocasale, dai Fratelli Guerriero e da mia Madre Rosetta Colucci in memoria di nonno Andrea. Oggi non siamo più i proprietari della Casa di San Leonardo, è stata venduta per  una decisione della Famiglia di mia madre, con una vendita a lume di Candela. Calpestando i sentimenti e le tradizioni di Famiglia”.