Sperone. Per l’ecosistema terrestre e la diversità biologica Il “Giovanni XXIII” nella Rete AspNet dell’Unesco. Martedì convention nel plesso “Ada Merini”

Sperone. Per l’ecosistema terrestre e la diversità biologica Il “Giovanni XXIII” nella Rete AspNet dell’Unesco. Martedì convention nel plesso “Ada Merini”

di Gianni Amodeo

Chi pianta un albero, pianta una speranza”.

E’ il logo identificativo del progetto di sensibilizzazione per la cultura dell’ambiente e del rispetto delle leggi che regolano gli equilibri della natura e delle specie viventi che l’albergano e l’animano; progetto, che coinvolge i plessi di Scuola secondaria di primo grado di Baiano e Sperone -afferenti all’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII”, diretto dal professore Vincenzo Serpico– nell’ambito della Rete AspNet dell’ Unesco. E’ il variegato percorso, che, nel corso dell’anno scolastico in dirittura d’arrivo, è stato seguito in stretta coerenza con le finalità del bando nazionale della Rete, in virtù di un ampio ventaglio di originali iniziative e attività tematiche mirate, di cui la manifestazione in agenda il 4 giugno prossimo – ad iniziare dalle ore 9,30– fornirà una significativa ed articolata testimonianza negli accoglienti ambienti del plesso di via dei Funari. E sarà la migliore opportunità, per proporre il bilancio dei contenuti formativi e dei profili informativi delle attività svolte verso le famiglie, le comunità cittadine, lopinione pubblica e le rappresentanze istituzionali.

Il fulcro del progetto attuato dalle comunità di classe del “Giovanni XXIII ” si rapporta all’obiettivo15 dell’Agenda 2030, sottoscritta, com’è noto, nel settembre del 2015 da 193 Stati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, per l’attuazione delle politiche funzionali a coniugare la sostenibilità degli ecosistemi terrestri e marini con gli assetti e i sistemi produttivi praticati sul pianeta-terra. E, en passant, si ricorderà che il 2030 connotativo dell’Agenda indica l’annosimbolo, la meta ideale e l’auspicata soglia entro il quale vanno attuati gli specifici 169 target-traguardi dell’Agenda stessa. Uno scenario attraversato da orizzonti di programmi vasti e, forse, caratterizzati da eccessiva impronta visionaria, ma che corrispondono in pieno al senso della storia, con cui l’ umanità saggia e cosciente afferma e tutela le ragioni della vita. Ed ecco il prospetto dei 15 obiettivi generali coordinati ai targettraguardi, i Goals da mettere a … segno con attive politiche di coesione e cooperazione internazionale a supporto della promozione dell’integrale dignità umana di popoli, razze ed etnie, senza alcuna distinzione politica, economica e religiosa.

1) Sconfiggere la povertà. 2) Sconfiggere la fame. 3) Salute e benessere. 4) Istruzione di qualità. 5) Parità di genere. 6) Acqua pulita e servizi igienicosanitari. 7) Energia pulita e accessibile. 8) Lavoro dignitoso e crescita economica. 9) Impresa, innovazione e infrastrutture. 10) Ridurre le disuguaglianze. 11) Città e comunità sostenibili.12) Consumo e produzione responsabile. 13) Lotta contro il cambiamento climatico. 14) Vita sottacqua. 15) Vita sulla terra.

Su queste linee si colloca l’itinerario seguito dal “ Giovanni XXIII ” per il progetto formativo, la cui matrice tematica focalizza in dettaglio quale siano i paradigmi fondanti della “Vita sulla terra: proteggere, ripristinare e favorire un uso ecosostenibile dellecosistema terrestre, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica”. E’- come si rileverà- la matrice segnata da coordinate calzanti e aderenti alla rilevanza sociale e naturalistica del patrimonio boschivo che vive ad Arciano,nella maestà dei Monti Avella, del Litto, del Morricone e del Serrone– come dire il cuore del Parco del Partenio– e nelle tradizioni culturali del territorio. E’ il patrimonio boschivo ch’è stato per secoli fonte di lavoro e sana vita produttiva per le comunità locali; patrimonio, suscettibile di essere valorizzato ancora e al meglio secondo le esigenze dei nuovi tempi e alla luce della rinnovata vitalità delle filiere che si dispiegano nell’economia del legno e del ciclo del Ri-legno nel Bel Paese. E le tradizioni del culto arboreo dei Mai ne sono eloquente