TUFINO. Il Consigliere Filippo Galeotafiore interroga la maggioranza

TUFINO. Il Consigliere Filippo Galeotafiore interroga la maggioranza

Al Sindaco, Ai Consiglieri di maggioranza, Ai Consiglieri di minoranza

Caro Sindaco e cari colleghi Amministratori, immagino la Vostra incredulità nel leggere questa mia lettera; purtroppo per dovere non solo istituzionale ma anche morale mi sento in obbligo di scriverla.

È noto a tutti che la macchina amministrativa è ferma, a mio parere nulla si sta facendo per migliorare il Paese, alcune proposte costruttive, esclusivamente per partito preso, vengono ostacolate in ogni modo per lasciare spazio a spese inutili che servono a ben poco all’economia del Paese e al suo sviluppo.

Ho più volte manifestato il mio dissenso, ma mai sono stato ascoltato, anzi il Sindaco, nonostante le sue promesse, non ha mai risposto alle mie domande, nemmeno una telefonata in confidenza. Questo dimostra quanto il Sindaco abbia in considerazione il ruolo di noi Amministratori.

Tutti voi siete a conoscenza del ruolo che ho sempre avuto al fianco del Sindaco non solo come Amministratore ma soprattutto come amico e se sono arrivato a questo, vi deve far pensare.

A mio parere, visto quello che sta accadendo, il Sindaco dovrebbe spiegarci perché il suo ruolo si è ridotto a semplice presenza fisica e certe volte neppure quella, perché, a quanto pare, tra gli altri, il potere decisionale e organizzativo della macchina comunale è stato dato a chi scambia il posto di lavoro per casa propria. Questo è quanto valiamo noi Amministratori ed è inutile nascondersi dietro un dito, perché chi vive in mezzo al popolo si è potuto rendere conto che l’intero Paese ne è a conoscenza.

L’ultimo episodio che mi ha indotto a scrivere questa lettera è davvero incredibile: una sera telefonai al Sindaco per chiedergli spiegazioni su un’ordinanza e lui con fare confusionale mi disse non solo di non averla firmata ma addirittura di non esserne a conoscenza e che si sarebbe informato per poi farmi sapere. La conclusione è che il Sindaco da quella sera non si è più fatto vivo con me e ciò mi dimostra solo che è manovrato da qualcun altro perché non ha consapevolezza di ciò che amministrativamente si fa sul Comune, lavorando da casa. Mi addolora vedere che Carlo Ferone non è più il Sindaco di una volta e nemmeno l’amico di un tempo, forse non per sua volontà ma è la triste realtà.

Chiedo allora una presa d’atto della situazione attuale, perché è non solo inutile ma anche dannoso continuare su questa strada. Il Sindaco in prima persona deve dirigere l’Amministrazione comunale; se, per qualunque motivo, non è più nelle possibilità di farlo nel migliore dei modi, è bene che presenti le dimissioni e dia nuovamente voce al popolo con nuove elezioni, in modo che chi ha voglia di amministrare questo Paese lo possa fare degnamente. L’amministratore lo deve fare chi viene eletto dal popolo, perché è al suo servizio e lo rappresenta, non lo deve fare, come sta accadendo in questo momento, chi gioca ad amministrare mentre invece dovrebbe fare solo il proprio lavoro dietro una scrivania o addirittura viene da fuori e toglie qualsiasi potere decisionale ad Assessori e Consiglieri, mentre chi davvero è stato eletto è costretto a stare a guardare o ad alzare solo il dito. È ridicolo.

Caro Carlo mi piange il cuore nel ricordare chi eri e nel vedere adesso chi sei diventato, il Comune è il tuo specchio e sembra la Torre di Babele: tutti sono in balia della lunaticità e dei capricci di una sola persona, che dovrebbe solo fare il proprio lavoro come tutti gli altri e non fare il Sindaco al tuo posto, né il tuttofare al posto di Dirigenti e funzionari.

Cari colleghi Amministratori credo che anche a voi, come a tutto il popolo, sia palese tutto quello che sta accadendo.

Questa lettera esprime tutta la mia amarezza, perché è più di un anno che aspetto un gesto di svolta da parte del Sindaco e non solo; sembra quasi che alcune cose vengano fatte per indispettirmi e farmi dare le dimissioni. Ma le dimissioni non devo darle io e non sarò io a darle, perché sono ancora in grado di agire e di salvaguardare i cittadini che mi hanno eletto.

Inoltre, ho da dire che chi ha questa voglia ardente di mettersi ad amministrare Tufino, inserisca il proprio nome e cognome in una lista e si faccia eleggere.

Concludo ringraziandovi del tempo che mi avete dedicato, leggendo questo mia lettera e invito tutti a riflettere su queste evidenze.

Tufino, 9/05/2020                                             Il Consigliere di maggioranza Filippo Galeotafiore          

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