Un senegalese ha conficcato un cacciavite nella pancia di un Carabiniere.

Un senegalese ha conficcato un cacciavite nella pancia di un Carabiniere.

Un senegalese, non ha esitato a conficcare un cacciavite in pancia, di  un  Carabiniere, mentre  questi stava per identificarlo, ciò è accaduto a Genova. Per fortuna  il ferito non è grave, ma è l’episodio che deve preoccupare. Un episodio questo, che non è isolato, dal momento che, purtroppo, episodi di violenza che vedono protagonisti degli “ospiti”, si verificano spesso, in varie zone d’Italia. E’ necessario  che il nostro Paese abbia il pugno duro contro individui che si fanno beffa dell’Italia, che conoscono solo presunti diritti  e mostrano di non avere neppure  un minimo di riconoscenza, per l’ospitalità che riceve dall’Italia. A giudizio del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), ha dichiarato il Presidente Nazionale Antonio de Lieto, non si può continuare con questa politica dell’accoglienza che è dannosa,  per l’Italia e gli Italiani. Clandestini e delinquenti, devono essere espulsi, immediatamente, dal nostro Paese, una espulsione, immediatamente esecutiva, verso il Paese di provenienza e questo anche nel caso si tratti di persone che hanno richiesto e non ottenuto  il riconoscimento della qualifica di “profugo”. Il ”buonismo” – ha continuato de Lieto – rischia veramente di  provocare una reazione dei nostri cittadini, di fronte al comportamento di una massa di clandestini che  hanno comportamenti  di cui i cittadini sono stufi. In tanti chiedono asilo politico, pur sapendo di non avere i requisiti, ma quando si vedono bocciare la domanda, fanno ricorso, e rimangono in Italia, ancora molti altri mesi, con ulteriori costi per il nostro Paese. E’ necessario – ha rimarcato de Lieto – modificare la normativa in materia: dopo il mancato riconoscimento della qualifica di “profugo”, il clandestino deve essere espulso e  solo se l’eventuale ricorso dovesse  essere accolto, l’interessato, potrebbe rientrare in Italia.  Non solo bisogna espellere chi non ha diritto di rimanere in Italia, ma è necessario, bloccare   gli sbarchi  sulle nostre coste, di migliaia e migliaia di  persone, provenienti dalle coste libiche  o che entrano nel nostro Paese, dai confini del nord-est. Non è credibile – ha concluso de Lieto – che l’Italia spenda somme ingenti, per alloggiare  tanti stranieri, quando una massa crescente di italiani, ha perso  la casa e dorme per strada o sotto i ponti. Appare di tutta evidenza che l’Italia non può continuare ad accogliere  una massa enorme di persone ed a gestire i loro problemi, le loro esigenze. Sperare le l’Europa faccia la sua parte per affrontare il problema, sembra veramente un’utopia.