Vegliare, provocare, pretendere, fare famiglia. I quattro compiti che il vescovo affida ai laici a fine Sinodo

Vegliare, provocare, pretendere, fare famiglia. I quattro compiti che il vescovo affida ai laici a fine Sinodo

Il vescovo di Nola, mons. Beniamno Depalma, ha scritto ai laici che hanno preso parte al X Sinodo diocesano, per ringraziarli dell’impegno e della presenza costante. Un grazie non solo personale, ma da parte dell’intero presbiterio nolano, a partire da quello spirito di comunione ecclesiale che è priorità per la Chiesa di Nola.

Ma la lettera è anche un invito a non perdere lo spirito di discenrnimento e speranza di quet’anno celebrativo che volge al termine. E per questo mons. Depalma non manca di affidare agli uomini e alle donne che con gioia hanno donato il proprio tempo quattro compiti importanti: “Il primo – scrive Depalma – è vegliare sullo stile del discernimento e dell’ascolto reciproco, perché diventi stile ordinario. Il secondo è provocare il cambiamento culturale che abbiamo invocato nelle nostre sessioni. Il terzo è pretendere la realizzazione di quanto ci siamo detti, soprattutto circa l’urgenza di una vera comunione ecclesiale e di una pastorale interamente protesa alla missione e all’annuncio. Il quarto è quello al quale tengo di più: fate in modo che ogni comunità sia famiglia di famiglie, che sia impostata intorno ai tempi di vita, alle urgenze e alle priorità delle famiglie e delle diverse generazioni che la compongono”.