Baiano, all’Incontro si parla di Shoah con l’esperta Aufiero

Baiano, allIncontro si parla di Shoah con lesperta Aufiero

“La Shoah: tra memoria e storia. Dal fanatismo ideologico nazista alla tragedia del genocidio degli ebrei e delle minoranze etniche”. E’ il tema, su cui sarà incentrata la conversazione-relazione della professoressa Gaetana Aufiero, tra le più attente e qualificate studiose delle tristi e cupe vicende delle persecuzioni e delle violenze razziali che hanno segnato con il loro carico di sterminio scientificamente programmato e attuato l’immane dramma del secondo conflitto mondiale, con l’Europa ridotta in macerie e circa 100 milioni di vittime umane. E alla professoressa Aufiero,  si devono, in particolare, significative ricerche storiografiche sull’attuazione delle leggi razziali del 1938 in provincia di Avellino e sulla figura di Giovanni Preziosi – nato a Torella dei Lombardi nel 1881 e morto suicida a Milano nel 1945- tra i maggiori teorici dell’antisemitismo italiano.

Alle riflessioni della relatrice faranno riferimento le letture di brani estratti sia dal Mein kampf, il manifesto del nazional-socialismo hitleriano, con specifica focalizzazione per le teoria del primato razziale degli ariani-tedeschi, determinante per elaborare il progetto ideologico dell’ ”arianizzazione ” dei popoli da sottomettere, sia dal libro di Primo Levi , intitolato “Se questo è un uomo”, che dal “ Diario di Anna Frank”. Due opere, queste ultime, di testimonianza vissuta e diretta di quello che è stato il genocidio degli ebrei e delle minoranze etniche, funzionale alla formazione dell’” uomo nuovo ” e di “razza pura ariana”, da modellare sul piano fisico, facendo ricorso alle pratiche dell’eugenetica più sofisticata e spinta possibile. Il reading sarà proposto da Diana Picciocchi , Maria Laura Conte e Lucio Passio.

L’appuntamento è per domenica -31 gennaio alle ore 10,30- nei locali del Circolo L’Incontro, in via Luigi Napolitano. Da evidenziare, che la conversazione-relazione con le letture testuali di domenica completa e integra l’analisi – sviluppata mercoledì scorso nella sede del sodalizio, in coincidenza con la celebrazione del Giorno della memoria- dei nuclei tematici di “Corri ragazzo corri”, l’opera filmica ispirata dal racconto romanzato della vera storia di Yorman Fridman, oggi settantaquattrenne; racconto, che si deve alla fluente scrittura di Uri Orlev, tra i più interessanti autori della letteratura israeliana del nostro tempo. Corri ragazzo corri” è la rappresentazione delle tante traversie e vicissitudini ,affrontate da Yorman bambino che è sopravvissuto alla Shoah – l’infernale e vorticosa tempesta che genera morte per la volontà dell’uomo che sopraffa il proprio simile, il Caino di sempre – fuggendo dal Ghetto di Varsavia, per vivere rifugiandosi tra i boschi. Una lotta per la sopravvivenza condotta fino a “nascondere” le proprie generalità, senza mai dimenticare la vera identità d’appartenenza. L’esperienza di Yorman presenta molteplici analogie con quella di Anna Frank.