Acqua ribolle a Napoli, scoperte le cause del fenomeno.

Acqua ribolle a Napoli, scoperte le cause del fenomeno.

Acqua ribolle a Napoli, scoperte le cause del fenomeno – Non è colpa del Vesuvio. La causa dello strano fenomeno filmato domenica 22 marzo da alcuni sub e del quale ieri si è ampiamente parlato, non sarebbe riconducibile ad un‘attività vulcanica sottomarina: nella giornata di ieri infatti una squadra di sub è stata inviata nel punto indicato dai primi testimoni, nel quale l’acqua del mare sembrava ribollire, a poca distanza dall’ingresso del porto, vicino all’antemurale della zona commerciale dello scalo napoletano. Da questo primo sopralluogo effettuato a circa tre miglia e mezzo dalla costa di San Giovanni a Teduccio è emerso che a causare il fenomeno sarebbe la rottura di una condotta di liquami, forse acqua di raffreddamento, della vicina centrale elettrica. Un primo sopralluogo di esperti dell’Ingv aveva infatti escluso che il fenomeno potesse avere origini naturali e dalle emissioni di fluidi rilevate in seguito all’immersione di quattro sub è stato possibile risalire alle cause degli strani movimenti d’acqua sottomarini, che si pensava fossero legati all’espulsione di gas. Nella giornata di oggi è prevista una nuova immersione, insieme agli uomini dell’Osservatorio di Vulcanologia del Vesuvio, per individuare il punto della rottura della condotta. Ieri l’assessore regionale della Protezione Civile della regione Campania Edoardo Cosenza, dopo aver interpellato il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Giuseppe De Natale, aveva escluso la possibile ripresa di attività del Vesuvio: “Dal monitoraggio costante effettuato dall’Osservatorio Vesuviano non risultano alterazioni dei parametri. Nessun allarme per il Vesuvio. Domani mattina (ovvero oggi ndr) i ricercatori dell’Osservatorio, insieme ad unita’ navali della Guardia Costiera, si recheranno in ogni caso sul posto per effettuare un sopralluogo tecnico e definire con esattezza le cause di queste emissioni“. Infatti lo strano bollore non è stato accompagnato da anomalie nei parametri sismici, deformativi e termici, delle aree vulcaniche monitorate costantemente dall’Osservatorio.