OPERAZIONE “MADE IN ITALY ”. Rafforzata la collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la Guardia di Finanza.

OPERAZIONE “MADE IN ITALY ”. Rafforzata la collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la Guardia di Finanza.

La Direzione generale per l’attività ispettiva del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Guardia di Finanza hanno effettuato, nel periodo giugno – ottobre di quest’anno, un’azione di vigilanza, finalizzata a contrastare fenomeni di lavoro sommerso nel settore manifatturiero, connessi alla produzione e al commercio di articoli con marchi contraffatti, recanti false o fallaci indicazioni di origine e provenienza ovvero non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa dell’Unione Europea e nazionale. L’azione ispettiva ha riguardato i territori delle provincie di Macerata, Forlì-Cesena, Pistoia, Caserta, Salerno, Roma e Treviso. Le imprese oggetto di controllo sono state selezionate congiuntamente, mediante lo sviluppo di un’efficace attività di analisi di rischio, frutto della condivisione delle informazioni contenute nelle banche dati a disposizione, delle risultanze dell’attività di intelligence e controllo economico del territorio della Guardia di Finanza, nonché delle reciproche esperienze operative, grazie ad una stretta collaborazione tra le citate Istituzioni. La vigilanza, principalmente finalizzata a contrastare l’utilizzo di manodopera irregolare e clandestina, grazie all’impiego contestuale di pattuglie della Guardia di Finanza e ispettori del lavoro, ha consentito altresì di colpire le connesse manifestazioni di evasione fiscale, immigrazione clandestina, abusivismo commerciale, produzione e vendita di beni contraffatti, insicuri o pericolosi. L’iniziativa ha avuto quale obiettivo quello di impedire ad operatori economici non rispettosi delle regole di espandere il proprio volume d’affari sfruttando la manodopera irregolare o in nero, anche avvalendosi di immigrati clandestini e di minori, nella produzione di beni contraffatti o pericolosi, con grave danno sia del tessuto economico legale che dei consumatori finali. L’operazione, pur in contesti provinciali diversi tra loro, ha dato luogo a risultati importanti sia in termini di irregolarità riscontrate, che di sanzioni irrogate e di recuperi previdenziali, assicurativi e fiscali, grazie all’efficace sinergia operativa messa in campo fra il citato Dicastero e la Guardia di Finanza, nonché alle rispettive competenze in materia di lavoro e sicurezza degli ispettori del lavoro e di polizia economico- finanziaria e di polizia giudiziaria delle Fiamme Gialle. Più in particolare, con riferimento ai profili attinenti al lavoro irregolare, nell’ambito dei 77 interventi contestuali svolti sono state controllate 58 imprese, delle quali 43 sono risultate irregolari. 437 le posizioni lavorative controllate al momento dell’accesso, delle quali 172 irregolari, mentre i lavoratori “in nero” scoperti sono stati 95; individuati anche 12 cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno per motivi di lavoro, la cui occupazione è stata segnalata all’Autorità giudiziaria. Nell’ambito dello sviluppo operativo delle citate attività ispettive, i finanzieri hanno rivolto la propria azione di servizio al contrasto dei fenomeni connessi allo sfruttamento di lavoro irregolare, quali l’evasione fiscale, l’immigrazione clandestina, l’abusivismo commerciale, la produzione e vendita di beni contraffatti, insicuri o pericolosi, denunciando alle competenti Procure della Repubblica 15 responsabili, sequestrando 3.234.947 prodotti contraffatti ovvero non conformi agli standard di sicurezza europei e, quindi, potenzialmente pericolosi per i consumatori. Sono stati inoltre scoperti redditi nascosti al Fisco per quasi 550.000 euro, I.V.A. dovuta per quasi 30.000 euro e ritenute non operate/non versate per oltre 20.000 euro. Sotto il profilo sanzionatorio si rappresenta che, allo stato, l’importo totale delle sanzioni irrogate dal personale ispettivo del Ministero per le violazioni in materia di lavoro è pari ad oltre 300.000 euro, fermi restando i procedimenti ancora in corso; sono state disposte 14 sospensioni dell’attività imprenditoriale.