Attilio e i Parking attendants, quando “l’abusivismo” apre le porte del cuore

Attilio e i Parking attendants, quando “l’abusivismo” apre le porte del cuore

ttilio Sepe, giovane musicista nolano, sassofonista del gruppo jazz “Parking attendants”, ha ricevuto un prestigioso riconoscimento da parte di Paolo Fresu, uno dei più importanti musicisti italiani contemporanei: a L’Aquila, infatti, ad Attilio è stato consegnato il premio “Giovani Visionari” per la sua tenacia, la sua ambizione e la sua voglia di conquistare il mondo attraverso la potenza espressiva della musica. Attilio si serve del sassofono per comunicare le sue emozioni, per esprimere sé stesso e la sua nostalgia di casa, quella casa che ha dovuto abbandonare per dare un’occasione al suo sogno, come nostalgico esule, costretto a lasciare la terra natìa per potersi dare una possibilità e dimostrare a sé stesso e al pubblico quanto valga il suo talento. Attilio è, a tutti gli effetti, un visionario perché riesce a guardare lontano senza alcuno strumento ottico ma solo con la passione che lo contraddistingue e che fa di lui un innovatore del genere jazz e un profeta della scala musicale. Tale è il miracolo che compie la musica: scuote l’anima nel profondo affinché emerga in forme sconosciute e ammalianti a tal punto da conquistare il più insensibile degli esseri umani.