PIU’ EUROPA: UN ALTRO SCHIAFFO DEL GOVERNO ALL’IRPINIA

PIU EUROPA: UN ALTRO SCHIAFFO DEL GOVERNO ALLIRPINIA

“Il governo dopo aver tagliato i fondi per la Lioni-Grottaminarda riserva un altro schiaffo all’Irpinia non riconoscendo neanche un centesimo per i danni causati a beni pubblici e privati dall’alluvione di fine settembre 2020.

Una vergogna targata M5S-PD-LEU, con esponenti di governo che, dopo aver fatto passerella tra gli operai e i cittadini che spalavano il fango, preferiscono finanziare bonus monopattini, telefoni, occhiali ecc e non riconoscere un indennizzo per chi ha perso l’auto con cui andava a lavoro o a favore di chi ha dovuto ristrutturare la casa, rifare il garage, intervenire economicamente per far ripartire la propria attività commerciale.

Prendiamo atto che gli unici (e purtroppo esigui) fondi per affrontare la primissima emergenza sono stati stanziati dalla Regione Campania, ma è evidente che per il risolvere il grave problema del dissesto idrogeologico occorre un cambio di paradigma.

Crediamo che il recovery fund debba essere un’importante occasione per finanziare opere di messa in sicurezza del territorio finalmente adeguate”. Così Bruno Gambardella, portavoce regionale di +Europa, e Salvo Meli, consigliere comunale di Monteforte Irpino ed esponente di +Europa Avelino.

Sull’argomento interviene anche Fulvio Frezza, consigliere regionale di +Europa che, all’indomani dell’alluvione del 27 settembre, aveva scritto alla giunta regionale chiedendo attenzione e aiuto per Monteforte Irpino: “Il mancato riconoscimento dello stato di calamità naturale per l’alluvione del 27 settembre ci lascia sconcertati.
Nonostante gli impegni presi da esponenti del governo, nulla è stato fatto per alleviare il fardello di amministrazioni comunali, operatori economici, semplici cittadini fortemente danneggiati. La Regione Campania ha dato un primo, concreto aiuto. Più Europa non farà mancare il suo impegno in questa direzione non solo per una doverosa solidarietà nei confronti delle realtà colpite, ma anche perché le popolazioni non continuino a subire le conseguenze di troppi anni di mancata cura del territorio, in particolar modo delle zone montane”.