SANT’Oggi. Lunedì 15 luglio la chiesa celebra San Bonaventura e san Pompilio Maria Pirrotti,

SANT’Oggi. Lunedì 15 luglio la chiesa celebra San Bonaventura e san Pompilio Maria Pirrotti,

SANT’Oggi. Lunedì 15 luglio la chiesa celebra San Bonaventura e san Pompilio Maria Pirrotti,a cura di don Riccardo Pecchia

Oggi 15 luglio si festeggia san Bonaventura da Bagnoregio, nacque a Bagnoregio, non lontano da Viterbo, il suo nome di battesimo era Giovanni, una tradizione ci racconta che la madre avrebbe portato ilSANT’Oggi. Lunedì 15 luglio la chiesa celebra San Bonaventura e san Pompilio Maria Pirrotti, figlio Giovanni ammalato, da Francesco d’Assisi, perché il santo lo benedicesse, quando il figlioletto ebbe 5 anni la madre lo riportò da Francesco, per ringraziarlo di averlo guarito e questi nel salutare il piccolo avrebbe detto: «Buona ventura!», da allora il bambino fu chiamato Bonaventura. Entrò giovanissimo nell’Ordine dei Frati Minori, studiò alla Sorbona di Parigi dove anche insegnò e soprannominato Doctor Seraphicus e fu amico di san Tommaso d’Aquino, a soli 36 anni divenne il sesto Ministro Generale dell’Ordine francescano; in questa veste, guidò l’ordine per 17 anni, con grande saggezza e circospezione, nel 1273 papa Gregorio X lo volle consacrare vescovo e nominare Cardinale col titolo di Albano, gli chiese anche di preparare un importantissimo evento ecclesiale: il II Concilio Ecumenico di Lione, che aveva come scopo il ristabilimento della comunione tra la Chiesa Latina e quella Greca, egli si dedicò a questo compito con diligenza, ma non riuscì a vedere la conclusione di quell’assise ecumenica, perché morì durante il suo svolgimento.

SANT’Oggi. Lunedì 15 luglio la chiesa celebra San Bonaventura e san Pompilio Maria Pirrotti,15 luglio: san Pompilio Maria Pirrotti, nato a Montecalvo Irpino (Avellino) in una famiglia gentilizia, gli vennero dati i nomi di Domenico, Michele, Giovan Battista, un giorno trovò, in una stanza che fungeva da deposito, un’immagine della Vergine Maria, la quale fu presa dal fanciullo e portata alla madre, pregandola caldamente se l’avesse custodita perché quell’immagine sarebbe stata posta sull’altare che andrebbe a farsi nella sua casa, dove egli avrebbe celebrato messa, infatti così avvenne; a 18 anni entra nell’Ordine delle Scuole Pie (scolopi), fondato da san Giuseppe Calasanzio, assunse il nome di Pompilio Maria, in ricordo del fratello morto in seminario, fece il noviziato a Napoli e alla fine del primo anno di noviziato fece la professione solenne in Brindisi con i voti di povertà, castità, obbedienza e quello di istruire la gioventù secondo la Regola dell’Ordine, da Napoli fu poi inviato a Chieti per continuare gli studi di filosofia, ma ammalatosi fu trasferito a Melfi dove proseguì con successo gli studi sacri e profani, con la fama di teologo e non ancora sacerdote, andò a Turi, dando inizio all’insegnamento delle lettere e a quello di educatore della gioventù, l’anno successivo a Brindisi dove venne ordinato sacerdote, dopo di ciò avvertì il bisogno di allargare il campo del suo apostolato e con il permesso dei Superiori prese a predicare e confessare in molte regioni d’Italia, in modo particolare in Abruzzo, fu tale ed abbondante il suo lavoro da meritarsi il titolo di “Apostolo degli Abruzzi”, passò a Campi Salentina, dove san Giuseppe Calasanzio il fondatore, aveva aperta una scuola per i fanciulli poveri, rinnovò le strutture del Collegio, rianimò la Comunità scossa da alcuni disordini, riorganizzò le scuole vigilando sul loro migliore funzionamento, intensificò la vita religiosa degli abitanti; fu il propagatore della devozione al Sacro Cuore di Gesù (ne scrisse la prima novena in Italia), all’eucaristia e alla Beata Vergine Maria, che chiamava “Mamma Bella”, diffuse la pia pratica della Via Crucis, è detto anche “martire del confessionale”, dal quale venne tratto quasi esanime, tredici giorni prima della morte, fu assalito da febbre, ma egli non ci diede peso, continuò a predicare e a confessare finché svenne, morì esclamando: «oh, Mamma bella».