VALLO di LAURO. Peppe Rubinaccio sulle nomine alla Vallo Lauro Spa

VALLO di LAURO. Peppe Rubinaccio sulle nomine alla Vallo Lauro Spa

“Quanto è  avvenuto per l’ indicazione delle nomine all’interno del consiglio di amministrazione della  Vallo Lauro Spa  rappresenta qualcosa che farebbe impallidire anche  l’autore del famoso manuale Cencelli. Non si tratta esclusivamente di un caso  di familismo praticato nel modo più sfrontato possibile,  ma anche di una vicenda che dovrebbe far riflettere sulla credibilità di alcuni presunti  contrasti politici nel Vallo di Lauro.  A partire dalla dall’indicazione comune tra i rappresentanti delle amministrazioni di Lauro e  Moschiano fino a qualche giorno fa in aperto contrasto, addirittura sfociato in denunce tra i due sindaci.  Ci si augura che finalmente sia tornato il dialogo istituzionale, stranamente è tornato quando si tratta di dividere incarichi e prebende in una società che a quanto pare  fa gola non solo ai partiti ma anche alle amministrazioni e fa dimenticare gli aspri scontri consumati  fino a qualche settimana fa.  Quello che è venuto per le nomine nella società rappresenta un campanello di allarme a cui bene farebbe elezioni comunale di Quindici,  rimasta esclusa da questa logica spartitoria a prendere le distanze,  uscendo da una società che avrebbe dovuto realizzare collegamento  del Vallo ed in particolare una via di fuga  dopo gli eventi alluvionali del maggio 1998 ed invece si fermerà poco più giù di Marzano senza rappresentare alcuno sbocco e soprattutto alcune il nostro territorio.  Uno spirito tradito che vi ha dato vita alla idea di una via di fuga ma soprattutto degli eventi che farebbero bene ad approfondire  non solo la politica ma anche altre autorità. Considerato che familiari di esponenti politici vicino alla Regione Campania sono stati nominati all’interno del CdA non in quota politica bensì da parte dei privati.  Ci sono tanti interrogativi a cui si dovranno  se necessario anche investendo non solo i partiti e  la politica in generale ma anche altri enti di controllo”. Giuseppe Rubinaccio