QUINDICI. Presentato ieri il libro dell’ex governatore Antonio Bassolino “Le dolomiti di Napoli”.

QUINDICI. Presentato ieri il libro dellex governatore Antonio Bassolino Le dolomiti di Napoli.

«Tu lo sai cos’è un noccioleto di prima classe?». Questa la domanda che Giorgio Amendola fece ad un giovane Antonio Bassolino, che il leader stava inviando ad Avellino. «Va ad Avellino e vedrai cos’e’». E il vecchio leader lo inviò tra il Vallo di Lauro e il Baianese a poca distanza dalla sua Sarno. Posti che Amendola conosceva bene. E che sono diventati familiari anche allo stesso ex governatore della Campania. Per lui ieri anche un vero e proprio revival tra i vecchi compagni del Pci che aveva incontrato nell’esperienza avellinese. E ricorda e saluta l’ormai ottantenne Carmine Russo, che a Bassolino aveva fatto un po’ d’autista in quei noccioleti. E’ lo stesso sindaco di Quindici Liberato Santaniello a raccontare che «ho voluto questo incontro anche per consentire a Carmine Russo di poter incontrare di nuovo Bassolino, di cui mi ha sempre parlato, in particolare dell’ospitalità e dell’accoglienza che in quegli anni aveva avuto nella nostra terra». L’ex governatore annuisce. Anche perché ricorda di quei momenti in cui il Pci a Quindici faceva da baluardo contro la camorra. Un pezzo della sua storia politica, ricordato anche nel libro che Antonio Bassolino ha presentato nell’auditorium della Scuola Media Foscolo. Al tavolo, a coordinare l’iniziativa c’è il segretario cittadino del Pd di Moschiano, Giovanni Di Gennaro e l’ex assessore al Bilancio della Regione Campania Gino Anzalone insieme a D’Andrea.
Di Gennaro ha trattato i temi generazionali, affermando che Bassolino  è una risorsa per il Pd e centrosinistra. Bassolino ripercorre le tappe del suo impegno politico, a partire proprio da quel partito che non c’è più. Quella solidarietà che manca nella politica, ormai solo fondata sulla denigrazione dell’avversario. E non manca di lanciare anche qualche stoccata, quando parla dell’esperienza alla Regione Campania.  Il cosiddetto «fuoco amico». «Purtroppo- ha detto l’ex governatore- ho avuto più nemici nel partito che fuori». Non poteva mancare un ricordo della frana, di quello che sarebbe stato poi il suo impegno da Commissario di Governo a Napoli. Ma in particolare lancia anche un messaggio agli amministratori, apprezzando tra l’altro l’operato di Liberato Santaniello: «La prima cura di un sindaco è quella di salvaguardare il proprio territorio». E sul Pd: «Ha fatto i suoi errori nel passato, bisognava anticipare i tempi». «Qualcuno deve porre la questione meridionale, anche perché serve nell’agenda di Renzi».
E sul ruolo del partito: «Deve essere più vicino alla gente, non alle poltrone».