UNIONE ANTICO CLANIS. Antonello Leone chiederà chiarimenti sull’emergenza frane di Quindici

UNIONE ANTICO CLANIS. Antonello Leone chiederà chiarimenti sullemergenza frane di Quindici

Al consiglio dell’Unione Antico Clanis che si terrà oggi pomeriggio, Antonello Leone ha annunciato che si adopererà ad approfondire qualche verità sull’emergenza frane a Quindici.  Ecco cosa afferma sul suo profilo facebook: “Elencherò alcune cose che i giornali e il “ Sindaco antimafia” non vi racconteranno mai.  Di seguito alcuni argomenti.
1-  Da almeno un decennio il Comune di Quindici non effettua prove di evacuazione per eventuale emergenze idrogeologiche.
2-  Il COC della Protezione Civile è costretto a operare così: in una stanza che non viene pulita e disinfestata da anni, senza servizi igienici, senza radiotrasmittenti, senza GPS, senza vestiari idonei, senza torce elettriche, senza stampante, senza un mezzo di soccorso, senza una jeep, senza un semplice pc da tavolo, senza uno scanner, senza una fotocamera, senza una cassetta del pronto soccorso. Mancano anche le sirene d’emergenza (ne sono previste tre: una nel centro operativo, una presso la Stazione dei carabinieri e una nelle frazioni del paese); le due presenti sul nostro territorio non sono nemmeno a norma poiché mancano di gruppi statici di continuità.
3-  Personale della Protezione Civile: abbiamo un geologo che lavora 12 ore settimanali (ha lavorato anche 4 anni a 9 ore settimanali) che si reca a fare i sopralluoghi con la propria auto (benzina mai rimborsata) perché il comune “non ha soldi” per aggiustare la Jeep; soldi che invece puntualmente saltano fuori per spendere migliaia di euro in fiori o per investirli su astri nascenti della musica napoletana. Un solo geologo per 24 km2 di territorio!
Ma il geologo non è l’unico. Tutto il personale della Protezione Civile svolge con professionalità il proprio lavoro pur ricevendo miserevoli paghe e scarsa considerazione.
Un’Amministrazione seria non trascurerebbe queste importantissime categorie!
4-  A Quindici (e anche altre zone del Vallo) c’è un rischio perdite umane legato al pericolo idrogeologico.
Nelle prime settimane del 2014 si sono verificati degli smottamenti non sottovalutabili, sintomi del pericolo e della fragilità del territorio. Avvenne lo stesso anche poco prima del 5 maggio 1998!
5-Il Comune di Quindici è rimasto quasi completamente indifferente di fronte allo sversamento di materiali di ogni tipo nei regi lagni. Nessun tipo di proposta (io suggerii l’istallazione di telecamere, ma fui assolutamente inascoltato!) di salvaguardia è stata mai seriamente considerata, lasciando che il degrado e l’incuria prosperassero.
6- Il risultato di quasi dieci anni di politica sinistroide a favorito anche lo svuotamento del nostro paese, che si ritrova quasi dimezzato nel numero della popolazione.
Proporrò all’Unione dei Comuni alcune cose:
1-  L’istituzione di un servizio di Protezione Civile Mandamentale, così da mettere a disposizione del Vallo di Lauro una struttura efficiente e all’avanguardia.
2-  Usare i finanziamenti regionali per aggiornare i piani di emergenza comunale nel nostro Comune (sarebbero disponibili 15.000 euro)
3-  Creare una collaborazione con una Università della nostra regione, per contribuire così a mantenere alta l’attenzione sui nostri problemi idrogeologici.