AREA NOLANA E POLITICHE SOCIALI PROGRAMMAZIONE PRONTA PER IL 15 SETTEMBRE TRE MILIONI CIRCA TRA FONDI NAZIONALI, REGIONALI E COMUNALI.

AREA NOLANA E POLITICHE SOCIALI PROGRAMMAZIONE PRONTA PER IL 15 SETTEMBRE TRE MILIONI CIRCA   TRA  FONDI NAZIONALI, REGIONALI E COMUNALI.

AREA NOLANA E POLITICHE SOCIALI PROGRAMMAZIONE PRONTA PER IL 15 SETTEMBRE TRE MILIONI CIRCA   TRA  FONDI NAZIONALI, REGIONALI E COMUNALI. La coordinazione dell’Ufficio di Piano, affidata al dottor Felice Paolo Maggio, dirigente di settore dell’Ente di piazza Duomo. Le figure professionali per la funzionalità dell’Ufficio “provengono” dalle amministrazioni municipali. Con la quota  di 10 euro, per abitante,  rapportata alla  popolazione residente sul proprio territorio, ciascun Comune, concorre all’attuazione degli obiettivi del Piano, a sostegno dei ceti più deboli, per gli interventi socio-sanitari  e per il contrasto a tutte le forme di marginalità. Più servizi  e figure professionali di comprovate competenze per i cittadini, minori  “dispersioni” economiche per le indennità a favore dell’apparato burocratico.       .

In fase avanzata di gestazione, per il triennio 2013\2015,  il Piano sociale dei 14 Comuni dell’ area nolana, fa registrare la novità, che conferisce alle amministrazioni locali autonomia di operatività e di scelte, tenendo presente che il prospetto delle azioni e degli interventi da realizzare e porre in campo, va presentato alla Regione-Campania, entro il 15 settembre, avvalendosi della specifica piattaforma informatica, nel quadro delle disposizioni del competente assessorato, di cui é titolare Ermanno Russo. La tempestività nel rispetto della scadenza, comporterà l’immediato esecutività degli interventi programmati,  che si rapportano al sostegno per le famiglie, ai servizi socio-sanitari, all’assistenza domiciliare  e al contrasto a tutte le forme di marginalità sociali.

 Un dato -il rispetto della scadenza del prossimo 15 settembre-  tutt’altro che secondario, se si considera che  mancano ancora le rendicontazioni di spesa delle decorse annualità  per decine di Piani sociali di zona, in esercizio in Campania. Un’inadempienza, di cui portano la grave responsabilità gli amministratori locali, che hanno gestito i Piani,  ora finiti nella black list, in cui – a scanso di equivoci- non é inserito quello dell’area nolana. Un’inadempienza, che rischia di compromettere il normale avvio attuativo del nuovo ciclo di servizi sui territori, con danno per le comunità locali.

  L’autonomia, accennata e che impegna direttamente  gli Enti locali nella gestione del Piano, é l’effetto delle scelte varate, nei mesi scorsi, dal “Tavolo di coordinamento” dei sindaci, ma anche e soprattutto delle modifiche dello Statuto, con cui all’ Agenzia intercomunale di sviluppo dell’area sono state sottratte la programmazione e la gestione delle politiche sociali, esercitate fino all’annualità del 2012;  politiche sociali, che, negli ultimi cicli, hanno comportato costi per tre milioni e mezzo di euro. Una dotazione economica considerevole, di cui nella misura del 30 %  ha fruito l’ Agenzia per consulenze e servizi prestati. E va considerato che la proprietà azionaria della struttura di Camposano é ripartita tra i Comuni, secondo gli indici demografici della rispettiva popolazione residente, che, in complesso, é pari a 106 mila abitanti.

 Con l’autonomia e le responsabilità dei programmi sociali in capo alle amministrazioni, si punta ad evitare  il ripetersi di discrasie e disservizi, ma anche e soprattutto a rimuovere le condizioni che hanno “permesso” gli sprechi dei  decorsi cicli. Una situazione, che finora  ha interessato la generalità di tutti gli ambiti di piano regionali per le politiche sociali,,  tanto che si  sono  resi necessari sia il ri-disegno della loro mappatura, in 65 articolazioni omogenee e meglio definite  in termini organizzativi, sia la ri- determinazione del ruolo strutturale dei Piani sociali, le cui  risorse spendibili devono  essere utilizzate esclusivamente ed in larga misura per i servizi, realmente resi ai destinatari effettivi , più che al mantenimento degli apparati burocratici ed affini, secondo le “pressioni” degli Enti locali – sindaci ed assessori- come in tutti questi anni é avvenuto, per le solite ragioni di clientelismo di basso cabotaggio, con la distribuzione di incarichi di… favore.

  E’ un  ruolo di rinnovato slancio e migliore funzionalità, quello configurato  con la nuova mappatura delle 65 articolazioni d’ambito  – almeno si spera che così sia- ed opportunamente delineato dagli indirizzi della Regione-Campania;  ruolo, per il quale le amministrazioni nell’attuazione delle politiche sociali  sono chiamate ad assolvere i propri obblighi  nella piena ed esaustiva trasparenza,  soprattutto in tempi di nuove povertà e difficoltà economiche generali, come sono quelli attuali,  .

 E c’é da evidenziare che la Giunta di palazzo Santa Lucia ha sbloccato per la prima annualità del triennio  risorse per 81 milioni e 600 euro, limitando al massimo i “tagli” disposti su scala nazionale per le politiche sociali.     In questo quadro, si collocano i deliberati dei Consigli comunali, per l’approvazione delle linee generali d’indirizzo della convenzione per la gestione associata dei servizi   del Piano sociale dei quattordici Comuni dell’area nolana;  linee tracciate, a metà giugno dai sindaci del coordinamento istituzionale, nell’aula consiliare dell’Ente di piazza Duomo,   Comune capofila, alla luce della relazione dell’assessore Michele Cutolo. I deliberati dei civici consessi sono stati approvati, per lo più, all’unanimità; pochi i casi di approvazione con voto di maggioranza.

 Le risorse disponibili per la prima annualità del ciclo di Piano, tra fondi nazionali e regionali e contributo dell’Asl Napoli-3 Sud sono pari a circa due milioni  di euro, con riduzione di 500 mila euro, rispetto all’annualità del 2012  Una dotazione da incrementare con le partecipazioni contributive dei 14 Comuni dell’ambito di Piano; contribuzioni, che si ricavano dalle  quote  di partecipazione, che ciascuna amministrazione determinerà, in ordine alla popolazione residente sul proprio territorio .      La quota pro capite per abitante nel decorso ciclo é stata di undici euro, ridotta a dieci euro per il  nuovo Piano. In totale, la dotazione economica per la funzionalità del Piano sarà di poco inferiore ai tre milioni di euro. Ed il maggiore gettito per le quote capitarie è fornito dalla città bruniana, la cui popolazione supera i trenta mila abitanti, seguita dai Comuni di Saviano e Cicciano, le cui rispettive popolazioni sfiorano i 15 ed i 13  mila abitanti.

 Tassello fondamentale per la programmazione e gestione delle politiche sociali del territorio, è  l’Ufficio di piano, che sarà operativo nel palazzo comunale, a Nola. Sarà coordinato dal  dirigente di settore dell’Ente capofila, il dottor Felice Paolo Maggio, designato all’unanimità dal Coordinamento istituzionale, e che ha assunto anche il ruolo di responsabile unico del Piano economico di gestione;  ne faranno parte, un esperto d’area finanziaria,  un esperto di progettazione e programmazione sociale e socio-sanitaria, un funzionario amministrativo e  un addetto alla comunicazione. Sono figure professionali specializzate, esclusa quella del dirigente che ha distinte funzioni,  provenenti dagli organici del personale dei Comuni, che afferiscono al Piano. Una decisione del coordinamento dei sindaci, per evitare aggravi di spesa. E, tuttavia, qualora le figure specializzate, funzionali all’ Ufficio di Piano  non dovessero essere disponibili nelle “piante organiche” del personale dei Comuni, si farà ricorso a figure professionali “esterne” con avvisi pubblici. Previsto anche…il limite delle indennità da riconoscere ai componenti dell’Ufficio di Piano: non potrà essere superata la soglia del 10 % dell’importo complessivo delle risorse economiche in dotazione. Un criterio di buon amministrazione, che risponde alla prioritaria esigenza- va evidenziato e ribadito –  di investire nella maggiore misura possibile le risorse spendibili  nei servizi realmente resi e da rendere.  (Gianni Amodeo)