AVELLA. Centrosinistra contro il piano parcheggio. I numeri di un fallimento annunciato

AVELLA. Centrosinistra contro il piano parcheggio. I numeri di un fallimento annunciato

AVELLA. Centrosinistra contro il piano parcheggio. I numeri di un fallimento annunciatoLe parole, si sa, in ogni circostanza lasciano il tempo che trovano poiché necessitano sempre e comunque, per quanto belle e convincenti possano apparire, del suffragio dei fatti altrimenti come nella maggior parte dei casi volano via nel vento e si trasformano sovente in bugie o promesse mai mantenute.  I numeri invece, freddi e risoluti, sono incapaci di mentire e raccontano sempre la verità, per quanto scomoda possa essere, ed anzi spesso confutano ciò che era stato millantato: in questo caso, sentenziano un fallimento annunciato.  Facciamo allora due calcoli, piuttosto semplici, e rendiamoci conto di come la nuova tassa sui parcheggi potrà essere un affare per la società che gestirà l’appalto e non per il Comune, tanto meno per gli avellani che saranno costretti a sborsare ulteriori soldi.

• Al Comune di Avella dei 0.60 cent orari della tassa toccheranno soltanto 0.05 cent, il che vuol dire che per ottenere un introito netto di 100 euro al giorno saranno necessarie 2000 ore quotidiane di sosta pagata;
• Considerato che la sosta sarà a pagamento per dieci ore al giorno, si evince che per ogni ora “a pagamento” dovranno sostare sugli stalli 200 auto, ossia che in pratica quasi tutti i 215 “stalli blu” individuati nel piano di sosta dovranno essere occupati in modo permanente, senza contare gli stalli liberi;
• Ammesso che il Comune riesca ad ottenere l’introito di 100 euro al giorno e considerati 30 giorni di pagamento (includendo cioè anche i festivi che saranno esentati e ragionando dunque per eccesso) si avranno 3.000 euro al mese di incasso, che in un anno saranno 36.000 i quali moltiplicati per i cinque anni del contratto diventeranno 180.000: una cifra abbastanza lontana dai 700.000 euro previsti;
• Almeno l’ottanta per cento delle case avellane è dotata di garage o posti auto privati, per cui saranno ben pochi coloro che pagheranno l’abbonamento annuale per poter sostare sulla strada pubblica e dunque l’introito sarà minimo;
• Quante multe dovranno (o potranno) mai comminare gli addetti al controllo per ottenere un incasso relativamente importante? Considerando che le soste brevi saranno impunite, che i “soliti noti” e “gli amici” ovviamente non sborseranno un euro e che pur facendo la multa non è automatico che essa venga pagata, è davvero possibile raggiungere un tale obiettivo?
• Avella non è un centro in cui sono presenti uffici amministrativi né particolari attività commerciali di rilievo se non quelle locali, per cui l’accesso alla sosta a pagamento sarà limitato agli avellani (su cui sarà pertanto accentuata la pressione fiscale) e non esteso a chi viene da altri luoghi;

Questi pochi elementi di valutazione devono essere portati all’attenzione degli avellani, poiché appare evidente che raggiungere certi numeri sarà impossibile e che il Comune da tutto questo ne ricaverà ben poco in termini economici; inoltre è palese che gli esercizi commerciali saranno penalizzati poiché i cittadini rinunceranno a spendere presso i negozi locali, inibiti dalla tassa, e si recheranno altrove.  La realtà dei fatti è dunque questa, al contrario di quanto i fautori del “piano parcheggi” possano raccontare la nuova tassa non servirà assolutamente a sanare le casse comunali ma soltanto a garantire guadagni alla società vincitrice del bando, nonché a garantire a qualcuno maggior potere politico: adesso poiché l’Amministrazione non ha voluto recedere dal proprio intento pur consapevole di costituire un danno verso i cittadini e continua ad attaccare l’Opposizione ripetendo come un disco rotto “voi non sapete, voi non capite”, tocca proprio agli avellani far sentire la propria voce, in maniera civile e non violenta, attuando il proprio diritto alla disobbedienza civile.