AVELLA. Trent’anni fa la prima edizione del torneo di Calcetto “Felice Pecchia”. Iniziativa per la sua rinascita

AVELLA. Trentanni fa la prima edizione del torneo di Calcetto Felice Pecchia. Iniziativa per la sua rinascita

Sono ormai trascorsi quattro anni,  gli anni che separano gli sportivi avellani dall’ultima edizione del torneo di Calcetto “Felice Pecchia”. L’ultima edizione si svolse nel 2010 e fu la ventiduesima, poi dall’avvento dell’amministrazione Biancardi un vuoto inesorabile e una incapacità da parte degli organizzatori a trovare una nuova sede dopo l’impossibilità di tenere il torneo nei pressi dell’area San Pietro, l’ultima in ordine di tempo. Il Torneo organizzato per la prima volta nel 1984 da Radio Avella International fu presentato in piazza San Giovanni, il primo incontro si disputò esattamente 30 anni fa, era il 25 agosto 1984, la partita inaugurale era tra la squadra dei Golden Boys e quella dei Victoria,  lo stesso andò avanti  per diversi anni fino a quando per motivi di ordine pubblico e di sicurezza il Prefetto decise di vietarne lo svolgimento in quella sede, quell’anno la manifestazione finì per emigrare a Sperone. Altre edizioni si disputarono nell’area Cooperative, ma anche qui problemi,  qualche altra presso lo stadio comunale “Fusaro”, ma risultata una location troppo distante con il centro del paese, elemento di successo della manifestazione,  fino alle edizioni disputate in zona San Pietro dove, poi, a causa dei lavori di riqualificazione dell’area e al ritrovamento di reperti archeologici ne perse la location. Da allora quattro anni di buio, eppure il torneo rappresentava per i giovani avellani un momento di aggregazione, di divertimento e soprattutto di crescita culturale. Il  “Felice Pecchia” è stato l’unico tra le manifestazioni organizzate ad Avella a contare il più alto numero di edizioni, un vero peccato farlo morire senza che nessuno faccia nulla per riproporlo.  A trent’anni dalla prima edizione  bassairpinia si farà promotrice prossimamente di una tavola rotonda  per tentare, se ci sono le condizioni, di far rinascere l’anno prossimo una manifestazione che ha entusiasmato generazioni di giovani e che aveva come motto: “la tradizione continua…”