AVELLA. UNA CURIOSA NOVITA’ di Antonio Tulino

AVELLA. UNA CURIOSA NOVITA  di Antonio Tulino

AVELLA. UNA CURIOSA NOVITA  di Antonio TulinoColpisce quanti, amanti della natura e dei luoghi silenziosi e  verdeggianti, per loro ventura,  scegliessero di salire la panoramica di Avella e precisamente, la  strada che,  partendo da ” Capodiciesco ” raggiunge, prima, ” Pianura”,  poi, ” o campitiello ” e, infine, Montevergine. Costoro verrebbero a contatto con la intelligenza, precaria, degli amministratori locali, destinatari di molti apprezzamenti positivi da parte degli utenti, distintisi, loro,  dall’ azione meritoria di aver fatto pulire un ampio tratto di quella strada divenuta, negli ultimi tempi, impraticabile, perciò stesso,  rei ed orbi di non vedere, loro amministratori,  l’urgere dell’intero percorso, afflitto da una vegetazione aggressiva, invaso dai detriti della montagna dominante, minacciato dalle acque invasive e devastanti. Ci si chiede : perché l’intervento, pur parziale e precario, ha interessato soltanto una parte del percorso?  Perché non ha interessato tutta la strada ? A parere di chi scrive c’ è da rilevare che la ” La Panoramica” è segnata da una sindrome malefica, fin dalla sua realizzazione,  se si considera che ha sempre tradito le attese di una collettività – quella avellana-  che in essa ha visto e continua vedere una possibilità di rilancio del fattore ambientale. Nata quale strada alternativa per raggiungere Montevergine ( è un mia lettura ) di fatto, l’intero percorso, ha goduto la fortuna dei suoi confinanti. Se questi sono assisi sugli  scranni della consiliatura Avellana,   saranno determinanti della salute della strada, in caso contrario, la stessa,  può digradare verso il basso, divenire luogo di sversamento di scorie alimentari e industriali, essere dimenticata. Come spiegare altrimenti gli interventi parziali dell’intero segmento stradale? Si passa dalla corretta interpretazione di quella che dev’essere una strada di montagna (muretti di cemento laterali e corretto rapporto con l’asfalto della strada) al suo contrario (abbandono totale, sterpaglie di ogni specie) ovvero, vedi l’ultimo intervento tradotto, alla pulizia precaria di oggi : riporto di terreno da una lato della strada, all’altro con conseguente allargamento della sede stradale per effetto  anche dell’eliminazione della sterpaglia e del vegetale aggressivo.  Indubbiamente l’intervento, per se stesso è produttivo di ogni seria considerazione, ma perché ridurlo soltanto a quel parziale segmento stradale?  Ignoriamo chi siano gli attuali confinanti di quel tratto di strada interessato dai lavori, ripeto, precari,  ma non ci stupiremmo se  tra loro rinvenissimo qualche amministratore o giù di lì. Faccio una proposta : perché non allargare il numero dei consiglieri? e perché soprattutto non allargare il numero dell’esecutivo? Il paese ne trarrebbe enorme vantaggio. (Antonio Tulino)