“Il castello che vorrei”: report a cura della Fondazione Avella Città d’Arte ”

Il castello che vorrei: report a cura della Fondazione Avella Città dArte

“Questo puzzle di foto (autore Arch. Giuseppe Mollo) risale agli anni 2003-2006, durante i lavori di scavo  costati 800 mila euro) e i lavori di installazione del percorso con scalini e recupero di alcuni ambienti (costati 200 mila euro), senza citare e rendicontare poi il famoso miliardo di lire degli anni precedenti. Nel 2005, non appena terminati i lavori, il Castello è stato di nuovo riconquistato dal TOTALE ABBANDONO delle amministrazioni e sopratutto dei volontari cittadini che vorrebbero un castello funzionante ma si preoccupano del nulla. Si poteva rendere accessibile l’intera area anche senza videosorveglianza non appena finiti i lavori nel 2005, ma nessuno si è preoccupato. Eppure, se visualizzate bene le foto che ripubblicheremo nell’account di Facebook Avella Città D’Arte, vi accorgerete che a lavori ultimati il castello era pronto e anche molto bello, bastava un poco di manutenzione e tanta buona volontà delle Associazioni o un affidamento per NON ABBANDONARLO DI NUOVO. La Fondazione ha stimato oggi intorno ai 2000-3000 euro un recupero del percorso ed una pulizia degli ambienti che risultano nascosti da acqua piovana, sterpaglia e terra, se non addirittura immondizia. L’appello della Fondazione, dei giovani e di tutti gli addetti ai lavori, affinchè venga definitivamente recuperata l’area archeologica e venga concessa la manutenzione ai volontari o ad una cooperativa di servizi, è rivolto a questa amministrazione che sta prestando molta attenzione al rilancio del turismo locale e quindi del territorio nell’ottica dello sviluppo economico. Del problema se ne è anche discusso ieri durante il corso di Accompagnatore turistico organizzato dal Gruppo Archelogico Avellano in presenza di giovani che hanno anche mostrato il loro interesse per una eventuale attività di recupero in regime di volontariato. Un segnale importante che arriva dai giovani”.

Il CdA della Fondazione Avella Città d’Arte.