Per “la Signora dei Topi” ecco l’appello del parroco avellano don Giuseppe Parisi. VIDEO

Per la Signora dei Topi ecco lappello del parroco avellano don Giuseppe Parisi. VIDEO

Il parroco di Avella con un gruppo di volontari è solito recarsi a Napoli, per strada dove vivono i senzatetto, sia nel centro che in periferia per donare loro qualche coperta o qualche pasto caldo. Non passa inosservata una donna probabilmente africana che vive in Via Marina, ecco l’appello del parroco don Giuseppe Parisi: “Quando andiamo a Napoli per portare coperte o cibo ai senza fissa dimora ci imbattiamo anche in questa donna. Come materasso e coperte ha le buste piene di immondizia. È alquanto irascibile e gli unici amici che ha, sono dei toponi esagerati, non sempre riusciamo a farle accettare qualcosa da mangiare. Sembra indifferente a tutto ciò che sa di proposta di socializzazione. E’ uno “spettacolo” inaccettabile! In un paese civile non può esistere una cosa del genere. Ha sicuramente bisogno di cure e, se anche con la forza, bisognerebbe metterla in una struttura adeguata al suo caso.”  Tra le due torri dell’ex Castello del Carmine c’è del verde e qualche fontana, oggi è praticamente diventata una sorta di “oasi” per i senzatetto che sono circa una ventina tra cui la “signora dei topi”. Un soprannome dato dai napoletani che l’hanno notata e filmata pubblicando in rete la donna circondata dai ratti. Non è la prima volta che questa viene soccorsa da gruppi o associazioni come spiega il Sig.Vincenzo Armenio: “noi dell’ AISA siamo usciti il giorno 5 gennaio in supporto all’associazione Raggio Di Luce che si occupa dei disagiati e dei senza tetto, i volontari hanno avvicinato la signora ma è un pò irascibile e gridando che non aveva bisogno di niente li ha minacciati con un bastone di ferro, ma la bravura dei volontari di Raggio di Luce sotto la direzione della dirigente Marina Germanò, con opera di persuasione sono riusciti a convincere la signora ad accettare il cibo. Bisogna saperla prendere con molta amicizia e gentilezza. Torneremo ancora a trovarla Grazie a tutti coloro che faranno come noi”. La signora Rosa aggiunge: “Ogni ogni volta che la portano in qualche ospedale dopo due o tre giorni esce e ritorna in quel posto, bisogna chiuderla in un ospedale adeguato per chi ha problemi come lei, solo così si può aiutare questa persona“. L’appello dei napoletani va oltre, difatti alcuni chiedono di individuare un area comunale per ospitare i senzatetto, per non farli vivere in condizioni disumane. (Michele Amato)